Una storia, quella dei fratelli Gerli, nata sessanta anni fa, quando è iniziata la loro vita, nella loro via di Cuggiono... musica ed arte per celebrarli.
“A cosa serve l’arcobaleno” ci evoca i colori stupendi che, come per magia, a volte fanno capolino nel cielo dopo un forte temporale. Ma se si tenta di spiegarne la meraviglia, quasi scompare. Un riflesso di questa poesia, di questa arte, è stata presentata in quella che è stata una festa che i gemelli Gerli, in occasione del loro compleanno, hanno voluto condividere con tutti. Una storia, quella dei fratelli Gerli, nata sessanta anni fa, quando è iniziata la loro vita, nella loro via di Cuggiono (ricordata nelle parole di apertura della loro canzone autobiografica: “Incominciò così la nostra vita, in questa via, la Santa Maria...”) e dove sono cresciuti coltivando i loro talenti e le loro passioni artistiche che, per quanto riguarda Enrico, erano già ben espresse in quel 10 in disegno nelle prime pagelle scolastiche. Ma è a quindici anni che arriva a tutti e due la svolta, proprio nell’età dei grandi sogni, quando Sergio scrive la prima canzone ed Enrico, dato che entrambi avevano da poco imparato a suonare la chitarra, inizia a cantare e a scrivere a sua volta canzoni stupende, piene di speranza. Nascono così le prime band, e i due gemelli si ritrovano affiancati da amici musicisti che si alternano a diversi strumenti. E così, proprio per raccontare a chi ha partecipato, sabato 26 novembre, nella sala teatro dell’Oratorio di Castelletto, alla serata e spettacolo musico-teatrale di “Voci, suoni e colori nel sogno degli anni”, oltre alla voce narrante di Carlo Albè (attore e scrittore), molti musicisti o cantautori (Flavio Gozzoli, Andrea Fumagalli, Paolo Salvaggio, Claudio Merlo, Stefano Talarico, Roberto Merlo, Cesare De Mattei, Mario Valente, Stefano Robbia, Giuseppe Abbati, Annalisa Morlacchi) si sono avvicendati, ripercorrendo le diverse collaborazioni artistiche, con loro sul palco, allestito da una scenografia con diverse opere di Enrico, nello stile da lui definito “astratto-figurato”. Un’arte pittorica ispirata al territorio e a un sentimentalismo innato. E una musica che si è evoluta negli anni, grazie alla loro personale originalità capace di suscitare emozioni, come lo è stata la serata di sabato scorso. Il regalo più bello, per la loro festa di compleanno, è stata l’intensa partecipazione.