La persistenza di temperature di gran lunga superiori alla media stagionale e la necessità di ridurre i consumi energetici hanno convinto il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, a posticipare ulteriormente l'accensione degli impianti di riscaldamento.
La persistenza di temperature di gran lunga superiori alla media stagionale e la necessità di ridurre i consumi energetici hanno convinto il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, a posticipare ulteriormente l'accensione degli impianti di riscaldamento, prorogata con un’ordinanza la scorsa settimana a sabato 29 ottobre e ora portata a giovedì 3 novembre. Come data di spegnimento dei riscaldamenti è confermato venerdì 7 aprile 2023. Il provvedimento va in continuità con il piano nazionale di contenimento dei consumi di gas (DL Cingolani), che prevede limiti di temperatura con la riduzione di un grado (17° C e + 2° C di tolleranza per gli edifici che ospitano attività industriali e artigianali; 19° C e +2° C di tolleranza per tutti gli altri edifici) e riduzione delle ore di accensione (per un massimo di 13 ore giornaliere) e della durata del periodo di esercizio. Con questa ordinanza l'Amministrazione ribadisce la sua attenzione alla tutela e alla qualità dell'aria, visto che gli impianti termici a uso civile costituiscono una rilevante fonte di emissioni di inquinamento atmosferico. Il posticipo dell'accensione degli impianti di riscaldamento non è previsto per: ospedali, cliniche, case di cura e ricovero per anziani e minori. Sono esentate anche le scuole materne, gli asili nido oltre a piscine, saune. Esonerati anche gli impianti termici che utilizzano sistemi di riscaldamento a pannelli radianti incassati nell'opera murari e gli impianti di riscaldamento non alimentati a gas.