Slitta ancora, e di un’altra settimana spostandosi dal 22 al 29 ottobre, la possibilità di poter accendere i riscaldamenti, anche a casa.
Un aiuto a contrastare il caro bollette arriva dal meteo. Il 2022 sta per battere ogni record di caldo al 1800 (‘purtroppo’), ma tra le tante preoccupazioni climatiche e di ambiente, vi è un lato positivo: si ritarda ad accendere i riscaldamenti. Milano e provincia resta a caloriferi spenti per risparmiare e far risparmiare anche i cittadini rispetto al caro-bollette dovuto ai rincari dei costi di energia e gas. Slitta ancora, e di un’altra settimana spostandosi dal 22 al 29 ottobre, la possibilità di poter accendere i riscaldamenti, anche a casa. La nuova ordinanza firmata dal sindaco Sala, che allunga a questo punto di due settimane l’inizio della stagione termica che per convenzione veniva fissata al 15 ottobre, non riguarda solo i riscaldamenti centralizzati ma tutti i cittadini, anche chi ha l’impianto autonomo. “L’ordinanza del sindaco tiene conto di diversi fattori quali la crisi energetica, le temperature molto alte per la stagione, l’aumento dei costi del gas e dell’energia e l’inquinamento dell’aria”, spiega l’assessora all’Ambiente e Verde, Elena Grandi. Restano esclusi dal divieto di accendere il riscaldamento gli asili nido, le scuole materne, gli ospedali, le cliniche, le case di cura e ricovero per anziani e minori, le strutture protette per l’assistenza ed il recupero tossicodipendenti e di persone affidate ai servi sociali, le residenze per anziani e persone fragili. Quel che è certo, è che sembra che sarà un inverno mite, secondo la prima previsione a lungo termine di Copernicus, il sistema europeo di monitoraggio del clima. Il termometro resterà in media sopra la norma, a parte una possibile ondata di freddo a dicembre, e ciò aiuterà a tagliare i consumi di gas.