Sara Bettinelli: “Dobbiamo supportare la Protezione Civile per le nuove sfide che emergono”. L'iniziativa 'Io non rischio' si è svolta a Milano e in molti paesi dell’ara della Città Metropolitana di Milano.
‘Io non rischio’, la campagna Nazionale voluta dal Dipartimento della Protezione Civile per raccontare alla cittadinanza le buone pratiche di Protezione Civile, è l’esempio di una buona pratica che fa scuola. La proposta si è svolta a Milano e in molti paesi dell’ara della Città Metropolitana di Milano. “Prima di tutto nasce e si sviluppa, nel tempo, come un gioco di squadra: istituzione e terzo settore collaborano per spiegare ai cittadini tematiche di rilievo. E la ricetta è vincente, con un’azione che dalle piazze fisiche, una volta all’anno, si sposa su quelle virtuali per un lavoro costante di informazione - spiega Sara Bettinelli, delegata alla Protezione Civile per Città Metropolitana - razie all’impegno e alla passione dei volontari, si racconta concretamente cos’è la protezione civile, come tutti possano dare il loro contributo fattivo sia impegnandosi attivamente, sia adottando piccoli e grandi accorgimenti di autotutela. Una condivisione di conoscenza che passa attraverso il concetto di comunità, facendo leva sul confronto, sul dialogo, sul raccontare la propria esperienza e l’attività svolta. E qui emerge un’altra dimensione fondamentale, quella di territorio: ogni “pezzo” del nostro Paese ha una conformazione e caratteristiche differenti, cui si collegano rischi diversi per cui bisogna tarare apposite campagne di Prevenzione. E’ nostro dovere lavorare per massimizzare le risorse umani e tecniche disponibili, per offrire formazione, confronto e supporto. Siamo inoltre in una fase strategica: la pandemia ha visto la protezione civile impegnata in uno sforzo enorme per fronteggiare su vari fronti l’emergenza sanitaria. Ora, con il ritorno a questa nuova normalità, è fondamentale ridefinire le aree di competenza e intervento dei volontari. Dare il proprio contributo è l’unico rischio che vale la pena di correre, perché ciò che torna è più grande del sacrificio che si è fatto. Come istituzioni abbiamo il compito di affiancare e supportare questo processo. La Città metropolitana di Milano è pronta a raccogliere la sfida e a farla propria”.