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Politica, Sociale

Manifestazione per la Pace

Una grande mobilitazione apartitica della società civile, che coinvolge oltre 400 siglie, per chidere il "cessate il fuoco e negoziati per la pace".

«Cessate il fuoco subito, negoziato per la pace». Eccoli i cardini sui cui si regge la piattaforma della manifestazione nazionale contro la guerra in Ucraina, che sabato 5 novembre vedrà convergere a Roma, in piazza San Giovanni in Laterano, dalle 15, le tante anime del movimento per la pace italiano. Due richieste chiare, seguite da quelle della «messa al bando di tutte le armi nucleari» e della «solidarietà con il popolo ucraino e con le vittime di tutte le guerre».
Una grande mobilitazione apartitica della società civile che gli organizzatori hanno presentato nella sala della_Protomoteca in Campidoglio.

Europe for peace, la coalizione di oltre 400 sigle che dal 5 marzo promuove le manifestazioni nazionali per la pace, campeggia sul manifesto oltre che in inglese anche in russo e ucraino. «Sarà una manifestazione di popolo», dice Sergio Bassoli, coordinatore dell’esecutivo della Ripd, la Rete italiana pace e disarmo che sta coordinando la mobilitazione: «Cittadini che chiedono alle istituzioni di intervenire per fermare le armi e avviare il negoziato. Abbiano già superato le 500 adesioni di associazioni locali e nazionali, movimenti, sindacati. E altre continuano ad arrivare».

Già nel fine settimana, dal 21 al 23 ottobre, la Ripd ha promosso manifestazioni locali organizzate da diverse realtà associative in almeno 100 piazze d’Italia. Una mobilitazione diffusa e programmata da tempo, cui ora si aggiunge, a grande richiesta di tante organizzazioni, l’appuntamento unitario nazionale.
«L’auspicio è che anche la rete delle Autonomie locali e i comuni si mobilitino - dice Bassoli - perché sarebbe un segnale importante per le istituzioni centrali».

Gli organizzatori ci tengono a ribadire che «la manifestazione del 5 novembre non è promossa da nessun partito. Le organizzazioni partitiche sono benvenute nella piazza, se aderiscono alla nostra piattaforma, ma questa sarà una manifestazione della società civile, con la sua autonomia e le sue responsabilità. Dal palco non parlerà nessun politico», precisa.

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