Entro due anni tutti gli impianti della Lombardia dovranno dotarsi della videosorveglianza. Così ci sarà più sicurezza non solo per i gestori, ma anche degli utenti e della cittadinanza.
Entro i prossimi due anni tutti gli impianti di distribuzione dei carburanti della Lombardia dovranno dotarsi di impianti di videosorveglianza a circuito chiuso, che dovranno essere attivi anche fuori dall’orario di servizio assistito. Lo stabilisce una risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, su proposta del presidente della Commissione Affari istituzionali Sante Zuffada (PdL). Il documento invita la Giunta “a predisporre proposte modificative della normativa regionale vigente in materia – l.r.24/2004 che prevede la videosorveglianza solo sui grandi impianti - finalizzate a rendere obbligatoria, entro l’arco di un biennio, presso tutti gli impianti di distribuzione dei carburanti attualmente in attività, l’installazione di impianti di videosorveglianza a circuito chiuso”. “Si tratta – ha spiegato il presidente Zuffada, che ha illustrato in aula il documento – di una misura promossa da alcuni sindaci della Valle Olona e caldeggiata anche dalle associazioni di categoria, dopo la tragica rapina del 22 febbraio 2010 a Gorla Minore che costò la vita al gestore dell’impianto Angelo Canavesi. La norma servirà ad aumentare la sicurezza non solo dei gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti, ma anche degli utenti e più in generale della cittadinanza”. Il costo dell’impianto, che dovrà essere collegato automaticamente con la centrale delle Forze dell’ordine, sarà a carico del titolare dell’autorizzazione o della concessione. Il relatore Zuffada ha infine chiarito che l’estensione di queste misure ad altri esercizi sono auspicabili, ma dovranno essere affrontate e discusse in altri distinti provvedimenti.