La cartellonistica parla chiaro. E dice che i parcheggi riservati ai disabili devono essere usati unicamente da loro. Una norma di legge e civiltà su cui però, qualcuno, sotto il cielo di Casorezzo, sembra essere passato sopra. La situazione è stata rilevata dal sindaco Pierluca Oldani.
La cartellonistica parla chiaro. E dice che i parcheggi riservati ai disabili devono essere usati unicamente da loro. Una norma di legge e civiltà su cui però, qualcuno, sotto il cielo di Casorezzo, sembra essere passato sopra. La situazione è stata rilevata dal sindaco Pierluca Oldani che, sia pur con i toni composti che caratterizzano il suo modo di fare, ha espresso il proprio disappunto invitando la cittadinanza a rispettare la destinazione di quei parcheggi e, soprattutto, chi ne deve fruire. "Mai avrei pensato di scrivere una comunicazione di questo tenore - ha scritto in una lettera aperta alla cittadinanza - purtroppo si sono verificati diversi deprecabili episodi di occupazione, negli orari di ingresso e uscita dalle scuole, dei parcheggi riservati a persone con disabilità da parte di chi non ne ha necessità e quindi diritto". Oldani ha poi allertato la Polizia Locale per la rimozione immediata dei mezzi parcheggiati abusivamente in quegli spazi. E ha auspicato che "Si torni al rispetto delle basilari norme di convivenza civile e che chi può si faccia quattro passi a piedi". Anche perché, ricorda il primo cittadino casorezzese, c'è un parcheggio che, per essere raggiunto, comporta praticamente un attimo e destinato anche alle necessità di chi deve portare i piccoli a scuola. "Il parcheggio rosa in piazza Salvo D'Acquisto - ha aggiunto - è stato pensato per favorire i genitori che devono portare i piccoli al nido, anche in questo caso ci si attende l'osservanza di quest'indicazione". Che il malcostume sia perpetrato da qualche residente a Casorezzo o da chi, proveniente da fuori paese, cercava un luogo in cui ricoverare temporaneamente la sua vettura non ha il minimo rilievo. In ambedue i casi vale lo stesso ragionamento: ciò che è destinato ai disabili deve poter essere fruito soltanto da loro. Come recitano i cartelli apposti in alcune aree: "Vuoi il mio posto? prendi il mio handicap".