Cosa propongono i principali partiti? Con chi si alleano? Riavvolgiamo il nastro per arrivare preparati all’appuntamento in cabina elettorale.
Un inatteso scioglimento delle camere, una campagna elettorale concentrata in poche settimane e una dialettica tutt’altro che semplice hanno fatto forse perdere il filo della questione: cosa propongono i principali partiti? Con chi si alleano? Riavvolgiamo il nastro per arrivare preparati all’appuntamento in cabina elettorale. Partiamo dalle regole del gioco: se durante l’ultima legislatura è stato completato il taglio del numero dei parlamentari, altrettanto non si può dire per la necessaria e consequenziale legge elettorale, che il Parlamento avrebbe dovuto prevedere in relazione alle nuove modalità di costituzione delle Camere. Voteremo, dunque, con l’ultima legge in materia, il Rosatellum, che prevede l’assegnazione dei collegi attraverso un metodo misto proporzionale-maggioritario. Ciò significa che è fondamentale per chi legge approfondire chi è il candidato all’uninominale della propria relativa circoscrizione, oltre che al programma dei vari partiti. Passiamo ora ai principali gruppi e alle loro idee sul futuro del paese. Cominciamo con il dire che i poli, a dispetto di quanto si dica, sono quattro; il terzo, tutt’al più, è una coalizione che ambisce al terzo posto alle elezioni, e sono: coalizione di destra, coalizione di sinistra, c.d. terzo polo o coalizione di centro e Movimento 5 stelle. Non più definibile come di “centro-destra”, la coalizione di destra è composta Fratelli d’Italia, dalla Lega e da Forza Italia. La coalizione di sinistra, difficilmente definibile come di “centro-sinistra” si compone di Partito Democratico, +Europa e Verdi/Sinistra Italiana. Il “Terzo polo” comprende l’alleanza tra Azione e Italia Viva, mentre i 5 stelle corrono da soli. Ma al netto delle alleanze, che pure hanno un peso specifico, quello che forse rileva maggiormente è l’idea di Italia del domani che ognuno dei partiti offre: vediamo per ogni partito i tre principali cavalli di battaglia. Fratelli d’Italia, guidato da Giorgia Meloni, punta sul Presidenzialismo, il controllo dell’immigrazione mediante blocco navale e la promozione del made in Italy. La Lega, guidata da Matteo Salvini, promette l’eliminazione della Fornero, l’introduzione del nucleare e un’imposta flat al 15%. Forza Italia, condotta da Silvio Berlusconi, torna a proporre l’aumento delle pensioni a mille euro, un’imposta unica al 23% e il ponte sullo stretto quale volano per lo sviluppo infrastrutturale. Il Partito Democratico di Enrico Letta promette una mensilità in più ai lavoratori, lo Ius Scholae e una spinta sulla via della transizione ecologica. Emma Bonino con la sua +Europa chiede che siano liberalizzate l’eutanasia e la cannabis, l’introduzione del salario minimo e l’elezione diretta della Presidente della Commissione Europea. Il tandem Renzi-Calenda spinge invece su una politica più moderata e promette riforma della concorrenza, rigassificatori e piano nazionale di energia e riforma dell’irpef. Chiude il movimento 5 stelle che rilancia sul reddito di cittadinanza e cashback, nuovo superbonus e salario minimo a 9 euro lordi. Tante proposte sul tavolo, più o meno sostenibili, ma che soltanto dopo il 26 ottobre potranno vedere la luce, dipende da voi, dipende da noi.