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Eventi, Energia & Ambiente, Milano

Gruppo CAP al Festival dell'Acqua

Diventare attori nel mercato energetico: Gruppo CAP porta al Festival dell'Acqua le sue strategie di economia circolare e innovazione tecnologica.

Trasformare gli scarti del processo di depurazione in bioenergia e recuperare biogas dai rifiuti, in ottica circolare. Integrare gli impianti di depurazione con gli impianti per la produzione di energia rinnovabile, e coinvolgere il territorio in un processo virtuoso di produzione energetica applicando le tecnologie più all’avanguardia. Questa è la sfida di Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano: passare da consumatore ad attore del mercano dell’energia. Questi sono i temi che Gruppo CAP porta al Festival dell’Acqua, la manifestazione biennale organizzata da Utilitalia, Federazione delle aziende che si occupano di acqua, ambiente ed energia che si terrà al Centro Congressi Lingotto di Torino dal 21 al 23 settembre.

“L’acqua è uno degli elementi fondamentali nella vita delle comunità, e può diventare anche un vero e proprio volano per la produzione di energia, commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. Oggi gli operatori del settore sono di fronte a importanti sfide: quella del cambiamento climatico e quella della transizione energetica. Le aziende pubbliche come CAP possono affrontarle da protagonisti, innovando i processi, integrando tecnologie e applicando il proprio know how per trovare soluzioni nuove e innovative per rispondere alle esigenze dei cittadini”.

Il Festival dell’Acqua ospiterà eventi di incontro, dialogo e dibattito che intendono affrontare i temi chiave della governance del sistema idrico integrato a livello nazionale ed europeo in modo concreto e strategico, alla luce delle dinamiche ambientali, politiche economiche in costante mutamento. CAP prenderà parte a 4 panel di approfondimento: dai macro-temi di climate change e siccità a quello dell’economia circolare e del contenimento delle emissioni fino al tema particolarmente attuale del risparmio e produzione di energia.

“Gli operatori del settore idrico sono soggetti particolarmente energivori, spiega ancora Russo, ma grazie alla tecnologia hanno oggi la grande opportunità di diventare veri e propri produttori di energia pulita, rinnovabile e letteralmente a km0 per gli abitandi del territorio servito. Grazie ai diversi ambiti in cui si muovono, le aziende che gestiscono il servizio idrico integrato possono davvero contribuire a fare la differenza”.

La crisi energetica e la transizione verso le fonti rinnovabili in sostituzione di quelle fossili sono i temi sui quali tutti i Paesi europei si stanno confrontando. Fin dalla presentazione del proprio Piano di Sostenibilità nel 2019, Gruppo CAP ha deciso di investire in progetti di economia circolare finalizzati al recupero di energia dagli scarti dei suoi processi industriali, in primo luogo dai fanghi da depurazione, da cui ricavare tra i 70 e gli oltre 100 milioni di metri cubi di biometano. Ma non solo: ha realizzato progetti per trasformare la forsu, la frazione umida dei rifiuti, in biogas, e ha sviluppato partnership con aziende e operatori del settore della ristorazione per recuperare prodotti scaduti o avanzi, sempre in ottica di bioenergia.

Secondo la road map tracciata del Piano di Sostenibilità, i piani di CAP sono molto più ambiziosi. L’obiettivo infatti è quello di passare da soggetto energivoro a produttore di energia per il territorio servito, grazie allo sviluppo di impianti per la produzione di energia rinnovabile integrati a quelli che l’azienda gestisce per la gestione del servizio idrico integrato. Saranno coinvolti 17 impianti di depurazione, 4 impianti acquedotto e anche il nuovo headquarter di Milano, che diventeranno così sede di parchi fotovoltaici, sfruttando tutti gli spazi sovrastanti le vasche di depurazione.

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