Le famiglie lombarde spenderanno complessivamente 1,8 miliardi di euro in più nel 2022 solo per la tavola rispetto all’anno precedente, a parità di acquisti, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici e di produzione alimentati dalla guerra in Ucraina, abbinati al caldo record e alla siccità che tagliano i raccolti.
Le famiglie lombarde spenderanno complessivamente 1,8 miliardi di euro in più nel 2022 solo per la tavola rispetto all’anno precedente, a parità di acquisti, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici e di produzione alimentati dalla guerra in Ucraina, abbinati al caldo record e alla siccità che tagliano i raccolti. È quanto stima la Coldiretti Lombardia sulla base delle rilevazioni Istat sull’andamento dell’inflazione.
A livello nazionale – spiega la Coldiretti – nel mese di agosto l’inflazione generale raggiunge il record dal 1985 con un valore del +8,4%, mentre per i beni alimentari sale addirittura del 10,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
A far segnare i maggiori rincari nel mese di agosto sono i prodotti di base dell’alimentazione delle famiglie – precisa la Coldiretti – Se infatti il record dell’aumento spetta ai prezzi dell’olio di semi (+63%) per le difficoltà di importazione dall’Ucraina, il burro fa segnare un +34% seguito dalla margarina (+24%), dalla farina (+23%), dal riso e dalla pasta (+22%). Ma l’inflazione non risparmia neppure il latte conservato (+19%) né il prodotto simbolo dell’estate che sta finendo come i gelati (+18%), che precedono la carne di pollo, aumentata del 16% e le uova (+15%). Ma aumenti si registrano anche per le verdure fresche (+12%) e per la frutta (+8%) anche per effetto delle speculazioni che – denuncia la Coldiretti - sottopagano le produzioni agli agricoltori e fanno triplicare i prezzi dell’ortofrutta dai campi alla tavola.
Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne – denuncia la Coldiretti regionale nel sottolineare che – in Lombardia 1 azienda agricola su 2 (51%) è costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo i dati Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Aumenti che riguardano l’intera filiera del cibo con costi indiretti che – evidenzia Coldiretti – vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.
“Contro il caro energia e il boom dei costi di produzione serve agire con azioni immediate per non far chiudere aziende e stalle e con interventi strutturali per programmare il futuro – afferma il vice presidente della Coldiretti Lombardia Paolo Carra – Servono accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.