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Storie, Sociale, Milano

In bici a Capo Nord per il Banco Alimentare

Oltre 4.000 euro raccolti per il Banco Alimentare, corrispondenti a circa 70.000 pasti donati ad Enti e Associazioni caritatevoli. È l’obiettivo raggiunto dal giovane Pietro Franzese che, questa estate, ha percorso 5.000 chilometri in bicicletta realizzando un sogno che da anni teneva nel cassetto.

Oltre 4.000 euro raccolti per il Banco Alimentare, corrispondenti a circa 70.000 pasti donati ad Enti e Associazioni caritatevoli. È l’obiettivo raggiunto dal giovane Pietro Franzese che, questa estate, ha percorso 5.000 chilometri in bicicletta realizzando un sogno che da anni teneva nel cassetto. Il 27enne milanese ha raggiunto infatti Capo Nord, partendo da piazza del Duomo, dopo un incredibile viaggio di 40 giorni e oggi è stato ricevuto a Palazzo Lombardia dal presidente della Regione che ha voluto congratularsi con lui. Pedalata dopo pedalata, Pietro ha attraversato i territori di Italia, Austria, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia. Ha trascorso 26 notti in tenda, preso due traghetti, fatto un bagno in un lago oltre il Circolo Polare Artico e nel Mare di Barents. Una missione, con una bici a scatto fisso, voluta proprio per sensibilizzare le persone contro lo spreco alimentare. “È stato un viaggio molto lungo, bello e faticoso – racconta Franzese nell’intervista di Davide Bertani -. Impegnativo soprattutto perché in sella a una bici con scatto fisso, ovvero senza cambio”. Regione Lombardia ogni anno stanzia circa 2,5 milioni di euro per finanziare progetti con cui vengono aiutate persone bisognose. “L’obiettivo – continua Franzese – era legare un mezzo come la bici a un qualcosa di sostenibile come il Banco Alimentare che lotta contro lo spreco ed è impegnato nel recuperare risorse ed energie. Abbiamo raccolto un euro per ogni chilometro pedalato, attraverso una piattaforma ‘La rete del dono’ attraverso la quale è ancora possibile donare”. “La bici per me vuol dire tanto – conclude il giovane -: si tratta di un mezzo che mi ha reso indipendente e mi ha permesso di slegarmi dall’auto o dai mezzi pubblici. Una passione che nessuno coltiva nella mia famiglia. Penso che la bici, nonostante sia un mezzo ‘vecchio’, sia invece oggi rivoluzionario in quanto sostenibile”.

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