Dopo la decisione del sindaco e dell’Amministrazione comunale di Bernate Ticino di chiudere al traffico veicolare il ponte storico, la lista civica ‘Il Melograno’ (sui banchi dell’opposizione in consiglio comunale) ha condiviso le spinosità che accompagnano tale scelta.
Dopo la decisione del sindaco e dell’Amministrazione comunale di Bernate Ticino di chiudere al traffico veicolare il ponte storico, la lista civica ‘Il Melograno’ (sui banchi dell’opposizione in consiglio comunale) ha condiviso le spinosità che accompagnano tale scelta. “Non siamo contrari alla chiusura – commenta il capogruppo Alessio Ottolini – abbiamo però riscontrato alcune criticità. A nostro avviso si sarebbe dovuto operare in maniera diversa, in primo luogo sotto il profilo della comunicazione, risultata carente considerato che l’ordinanza è stata emanata quattro giorni prima che diventasse effettiva. Inoltre, le indicazioni sono insufficienti soprattutto verso i turisti che giungono a Bernate e non sono a conoscenza della nuova strada, la tangenzialina, che a quattro mesi dall’inaugurazione risulta priva di cartellonistica adeguata”. Le difficoltà in merito alla chiusura domenicale del ponte, riscontrate dal gruppo di minoranza, riguardano poi anche la scelta tempistica: “Le ore centrali delle domeniche di luglio e agosto non sono il periodo con più afflusso di ciclisti e pedoni, considerato che si registrano maggior intensità nei mesi primaverili o durante le mattine. E infine quando si decide di pedonalizzare un’area si va a creare un contorno in termini di eventi e manifestazioni affinché venga elevata l’isola pedonale. Cosa che non è stata fatta”. Un’ordinanza da cui emergono già diversi punti di riesame che verrà fatto a settembre al termine del periodo sperimentale. Ottolini delinea in modo chiaro le proposte che avanzeranno: “Attendiamo le valutazione della Polizia locale e dell’Amministrazione, la nostra proposta sarà poi quella di rimodulare l’area pedonale e creare manifestazioni che possano darle il giusto valore”.
PONTE CHIUSO: "SI DOVEVA OPERARE IN MANIERA DIVERSA"