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Busto Garolfo, Casorezzo

Discarica: Città Metropolitana rinnova le autorizzazioni

L'odissea continua. Non passa giorno senza che la vicenda legata alla creazione di un impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali all'interno del parco del Roccolo tra Busto Garolfo e Casorezzo non faccia registrare un nuovo colpo di scena. Lo scorso 23 maggio il Tar ne aveva bloccato la realizzazione. In queste ore, invece, Città Metropolitana ha rinnovato le autorizzazioni per il progetto.

L'odissea continua. Non passa giorno senza che la vicenda legata alla creazione di un impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali all'interno del parco del Roccolo tra Busto Garolfo e Casorezzo non faccia registrare un nuovo colpo di scena. Lo scorso 23 maggio il Tar ne aveva bloccato la realizzazione. In queste ore, invece, Città Metropolitana ha rinnovato le autorizzazioni per il progetto. Una notizia che Comitato Cittadini Antidiscarica, Plis del Roccolo, sindaci di Casorezzo (Pierluca Oldani) e Busto Garolfo (Susanna Biondi), Legambiente Lombardia e Gruppo agricoltori firmatari del ricorso non accolgono certo di buon grado. La loro contrarietà è affidata a una nota congiunta: "Mentre Regione Lombardia approva il nuovo Piano Cave - scrivono - che trasforma il nostro ambito estrattivo Ateg 11 in cava di recupero prevedendo così che i comuni e il Plis siano chiamati a esprimersi riguardo ai progetti presentati , Città Metropolitana di Milano prosegue per la sua strada senza neppure informarci o darci la possibilità di qualsiasi intervento e, in tempo da record assoluto, procede a rieditare le autorizzazioni". I firmatari della lettera, riferendosi alla sentenza del 23 maggio che stabiliva il divieto di utilizzare rifiuti in quello spazio , proseguono dicendo: "E' bastato che la ditta Solter dichiarasse la disponibilità a escluderli per ottenere in brevissimo tempo nuove autorizzazioni, senza rivedere, secondo un modus operandi che definire superficiale è poco, in alcun modo atti vecchi ormai sette anni". I firmatari della missiva sostengono inoltre che non siano stati tenuti in debito conto i mutamenti normativi in questi anni e non si sia voluto rimettere in discussione un progetto "che prevedeva per ben 210 mila tonnellate proprio i rifiuti esclusi dalla sentenza". Comuni, Plis, Comitato antidiscarica, Legambiente e agricoltori chiedono dunque precise garanzie per il territorio perchè, aggiungono, "A parole tutti si dicono contrari alla discarica ma i fatti dimostrano l'esatto contrario e ci troviamo da soli, come sempre, a difendere il nostro territorio". Gli oppositori della discarica si dicono intenzionatissimi a proseguire la loro battaglia non lasciando alcunchè di intentato.

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