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Energia & Ambiente, Milano

Agricoltura, PSR: 835 milioni alla Lombarardia

"La Lombardia ottiene 835 milioni di euro di spesa pubblica per il finanziamento sul Programma di sviluppo rurale 2023-2027. Siamo soddisfatti di questo risultato, ottenuto dopo un lungo confronto in sede di conferenza Stato Regioni che ha portato la Lombardia ad avere 30 milioni in più di quanto previsto con i parametri del passato". Lo ha dichiarato l'assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, in seguito all'accordo.

"La Lombardia ottiene 835 milioni di euro di spesa pubblica per il finanziamento sul Programma di sviluppo rurale 2023-2027. Siamo soddisfatti di questo risultato, ottenuto dopo un lungo confronto in sede di conferenza Stato Regioni che ha portato la Lombardia ad avere 30 milioni in più di quanto previsto con i parametri del passato". Lo ha dichiarato l'assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, in seguito all'accordo siglato in commissione Politiche agricole della Conferenza Stato Regioni. Un risultato che comporta un impegno importante anche per Regione Lombardia che contribuirà a tale importo con quasi 150 milioni di euro di fondi propri quale quota di cofinanziamento regionale.

"Sono stati finalmente abbandonati - ha aggiunto l'assessore - i 'criteri storici' con i quali venivano assegnati i fondi nei decenni scorsi e che assicuravano a sei regioni il 40% delle risorse. Un retaggio del passato che non aveva più senso di esistere. I fondi del Psr non servono a ripianare differenze tra territori, ma a sostenere la produttività agricola. Si sono finalmente utilizzati criteri più oggettivi anche se non siamo ancora arrivati, come invece chiedono la Lombardia e numerose altre Regioni, al riparto su base esclusiva di indicatori come produzione lorda vendibile, superficie agricola utile, numero imprese".

"Ora - ha sottolineato l'assessore - stiamo già programmando le prossime misure". "Entra nel vivo - ha concluso Rolfi - la fase di consultazione delle associazioni di categoria per decidere quali sono bandi da attivare e fare in modo di essere pronti con le misure già a inizio 2023, garantendo continuità alla programmazione senza interruzioni con il Psr di transizione 2021/2022".

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