Lo scontro tra Istituzioni sta toccando livelli impensabili, in attesa di nuove e imminenti inchieste, come si può salvare l'immagine con gli elettori?
I cittadini da un parte e la 'casta' dall'altra. E' questa nell'immaginario collettivo la rappresentazione italica di questo momento politico e sociale. Mentre i cittadini lavorano, studiano, si 'inventano' attività per ripartire combattendo con gli strascichi della crisi economica, nel 'palazzo' si lavoro alle riforme sulla giustizia e si dibatte su i pro e i contro Berlusconi. E' un segnale drammatico, che tutte le forze politiche dovrebbe vedere e coglierie, che spingerebbe quasi un 45% di cittadini verso il prossimo non-voto. Sarebbe il primo partito in Italia. Un risultato inquietante che il Presidente Napolitano vede e cerca di arginare con il suo tono e la sua misura nel commentare e gestire l'impasse di queste settimane.
Rimane poi un altro aspetto che è doveroso valutare: cosa farà adesso il premier Berlusconi? La presunzione di innocenza e le strategie difensive sono doverose, ma se davvero si mettesse in piedi una legge o riforma per bloccare il processo potrebbe divenire il punto di ritorno per la sua immagine e per il senso delle Istituzioni. I cittadini, quando coinvolti, vengono indagati e successivamente accusati o scagionati, allo stesso modo sarebbe opportuno che il Presidente non si auto-prosciogliesse ma venisse giudicato come tutti gli altri cittadini.