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Sport, Boffalora Ticino

Niccolò, l'ironman di Boffalora

E se vi dicessimo che a Boffalora c’è un Ironman, voi ci credereste? No, non stiamo parlando del celebre supereroe della Marvel interpretato da Robert Downey Jr., bensì di Niccolò Bombonati, campione di triathlon.

E se vi dicessimo che a Boffalora c’è un Ironman, voi ci credereste? No, non stiamo parlando del celebre supereroe della Marvel interpretato da Robert Downey Jr., bensì di Niccolò Bombonati, campione di una delle discipline più dure e faticose al mondo: il triathlon. Ormai da qualche anno, infatti, Niccolò disputa a livello amatoriale gare di triathlon nelle varie categorie e distanze tra cui, appunto, il temutissimo ‘Ironman’, consistente in nientemeno che 3,8 km a nuoto, 180 km in bici e 42 km di corsa senza mai fermarsi. Tutto ciò nel minor tempo possibile e gareggiando con i migliori atleti del globo: ecco perché coloro che riescono a concludere questa impresa vengono chiamati “ironmen”, ovvero “uomini di ferro”.

E il 3 maggio scorso è arrivato al secondo posto al Challenge di Riccione nella sua categoria, ma la storia d’amore tra il triathlon e il boffalorese parte 8 anni fa: “All’epoca giocavo a calcio, poi sono venuto a conoscenza di questa disciplina grazie ad un forum online. In seguito, ho comprato una bici, delle scarpe da corsa e ho cominciato ad allenarmi soprattutto nel nuoto, dove avevo le maggiori pecche. Non conoscevo nessuno che faceva questo sport, ma mi sono iscritto comunque ad una gara sprint, la distanza più corta. Dopo qualche mese, anche con l’aiuto di alcuni ragazzi che ho conosciuto facendo le gare, ho partecipato proprio ad ‘Ironman’ e ‘mezzi Ironman’, mentre vedevo i risultati che miglioravano sempre di più. Negli ultimi anni sono riuscito 3 volte ad arrivare in finale mondiale amatori e a raggiungere sempre i primi 10 assoluti nel ‘mezzo Ironman’... Ho invertito le classifiche e ne vado molto fiero! Ora -conclude- giro il mondo e partecipo alle competizioni con il mio team internazionale australiano”. Niccolò ci ha poi spiegato la bellezza di una disciplina così impegnativa quanto affascinante: “É uno sport meritocratico, le distanze sono lunghe, devi impegnarti sempre, avendo a che fare con atleti veramente forti di ogni paese, che ti spingono a dare il massimo”.

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