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Fuori campo

Siena incontentabile

Gli uomini di Pianigiani vincono la nona finale consecutiva in Italia, Cantù si arrende solo alla fine. Ed è già la terza Coppa Italia

I cannibali del Montepaschi Siena vincono la terza Coppa Italia consecutiva, superando il Bennet Cantù per 79-72 in una partita tiratissima. La squadra di Pianigiani hanno raggiunto lo stesso risultato degli ultimi tre anni ma dominando in maniera meno netta rispetto al passato: infatti Cantù è rimasta in partita fino alla fine, senza mollare mai un centimetro fino all'ultimo quarto, e destando una grande impressione. I senesi alla fine si sono dimostrati ancora una volta i migliori, sia per profondità del roster che per freddezza nei momenti decisivi del quarto quarto, forzando ben sette palle perse per i canturini.

Quarti

La tre giorni di Coppa Italia però ha avuto altre storie da raccontare: nella prima giornata di Giovedì i campioni in carica del Montepaschi hanno faticato più del previsto per superare la Scavolini Pesaro (81-68), piazzando solo nel finale la zampata vincente grazie ai 21 punti di David Moss ed alcune iniziative di Nikos Zizis e Marco Carraretto. Nel secondo quarto di finale la prima sorpresa di queste Final 8: Montegranaro sovverte il pronostico e batte, con margine (82-73), la ben più rinomata Virtus Bologna, finalista delle ultime quattro edizioni, dopo aver controllato per tutta la partita.

Nella giornata di Venerdì, fa molto rumore la rovinosa caduta dell'Armani Jeans Milano: la squadra di Dan Peterson, dopo un buon primo tempo, sparisce dal campo nell'ultimo parziale e non trova un freno per uno scatenato Marques Green, folletto di 1.63 (!) autore di 11 punti, sette recuperi e ben 20 assist (record di sempre per il basket italiano). L'ennesima eliminazione agli ottavi (92-84) apre di fatto la crisi dell'Olimpia, tornata agli ancestrali problemi precedenti al disperato ritorno di Peterson (attacco imbarazzante, poca intensità, confusione nelle gerarchie e nella gestione della squadra). Nell'ultimo quarto di finale il Bennet Cantù non ha problemi nel regolare l'Angelico Biella già nel primo tempo, controllando la ripresa e finendo in scioltezza per 86-57, con 19 punti per un Nicolas Mazzarino che promette scintille.

Semifinali

E contro Avellino infatti arriva una prova straordinaria del 'Cardinale' canturino: 21 punti di cui 17 nel solo secondo quarto, in cui le sue cinque triple (su sei tentativi) scavano un solco da cui Marques Green, ben contrastato da Mike Green, non riesce a riemergere insieme ai suoi compagni. L'82-65 finale ben testimonia un'altra grande partita degli uomini di Andrea Trinchieri, che hanno anche 18 punti da Micov e 17 da Ortner.

Per Siena invece ancora un po' di fatica, ma l'ennesima vittoria anche senza strabiliare contro Montegranaro: è Kaukenas che sistema i problemi, più di stanchezza che tecnici, dei suoi compagni con 18 punti, ma è la solita grande difesa a a permettere ai campioni d'Italia di annichilire gli avversari. Il finale dice 80 a 67 per Pianigiani, che può giocarsi la nona finale consecutiva nelle competizioni italiane (scudetto, Coppa Italia e Supercoppa).

FINALE

Nella cornice del PalaOlimpico di Torino la partita tra Cantù e Siena è avvincente e combattuta: nel primo quarto i senesi provano l'allungo fino al +8, ma nel secondo quarto si accende Mazzarino con due triple ed alcune giocate che mandano i suoi in vantaggio di due punti (34-36) all'intervallo. Nel secondo Siena però ricomincia a macinare la sua pallacanestro e sfrutta le rotazioni più lunghe per mettere costante pressione ai canturini, e scappa fino ad un altro +8 a metà terzo quarto.

Sembra che Cantù sia pronta ad abdicare un'altra volta, ma il cuore dei giocatori di Trinchieri è enorme: Mike Green ricuce lo strappo fino al -3 di fine parziale, poi torna sotto di 11 punti nel corso di un quarto quarto molto difficile, ma a quattro minuti dalla fine è ancora lì a giocarsela, a tre punti di distanza dai campioni senesi. A quel punto viene fuori la differenza tra chi è abituato a vincere e chi non lo è: Lavrinovic, Zisis e Kaukenas conducono l'attacco con giocate di grandissimo livello, ma è anche la difesa a mettere tantissima pressione sui portatori di palla canturini, che si smarriscono e non riescono mai a costruire un tiro pulito per il marcatissimo Mazzarino.

Alla fine sarà 79-72 con Ksystof Lavrinovic (21 punti) MVP delle Final 8: il giusto riconoscimento per un giocatore che in Italia non ha eguali, quando non è afflitto da problemi fisici.

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