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Malpensa

In marcia verso Malpensa

Girardi e Pasin a piedi e a digiuno hanno raggiunto l'aeroporto come forma di protesta. Ma le voci sulla terza pista sono sempre più insistenti.

L’aveva annunciato il 7 febbraio sulle pagine del blog di ‘Viva Via Gaggio’: “Partenza da Tornavento verso le 10.45 […] poi a piedi verso Malpensa facendo via Goldoni, via del Gregge fino alla rotonda di accesso alla Cargo City; […] Quindi mi dirigerò verso l’aeroporto… non so ancora se farò una passeggiata al piano degli arrivi o a quello delle partenze”. E Walter Girardi ha portato a compimento il suo proposito: una marcia da Tornavento, la sua frazione (che rischia di essere cancellata completamente dall’espansione dell’aeroporto) a Malpensa, in segno di protesta per l’incontro dell’8 febbraio in cui SEA ha presentato il Contratto di programma sulla terza pista e le altre opere da realizzarsi e per cui si chiede l’aumento delle tariffe aeroportuali. Per protestare contro un ente che continua ad andare avanti nei suoi progetti senza coinvolgere il territorio interessato e senza tenere conto dei tempi per la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). L’iniziativa è arrivata da Jimmy Pasin, esponente del Pd e ‘amico’ di ‘Viva Via Gaggio’: Pasin è partito da Somma Lombardo, per poi riunirsi a Walter Girardi alla Porta 16 delle partenze, al Terminal 1, e da lì, ritorno a casa, sempre a piedi. Un gesto eclatante e radicale perché “È il momento di smettere di calare le cose dall’alto - dice Girardi - è giusto che sia il territorio a decidere del proprio futuro, i cittadini, i residenti, non istituzioni che neanche sono radicate in quest'area. Riteniamo la terza pista un’opera inutile, dannosa e pericolosa; nel Contratto di programma ci sono opere ben più importanti per rendere l’aeroporto ancor più funzionale: di certo non vogliamo che chiuda, ma che diventi più compatibile con il territorio, e non che il territorio debba diventare compatibile con Malpensa”. Per tutti coloro che vogliono sostenere la causa di ‘Viva Via Gaggio’, continua la raccolta firme: perché i cittadini possano avere voce in capitolo.

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