La giunta di Legnano, su proposta dell’assessore al Patrimonio Marco Bianchi, ha deliberato l’avvio della ricognizione complessiva dei beni immobili di proprietà comunale destinati ai soggetti del volontariato, dell’associazionismo e dell’utilità sociale che svolgono la propria attività senza fini di lucro.
La giunta di Legnano, su proposta dell’assessore al Patrimonio Marco Bianchi, ha deliberato l’avvio della ricognizione complessiva dei beni immobili di proprietà comunale destinati ai soggetti del volontariato, dell’associazionismo e dell’utilità sociale che svolgono la propria attività senza fini di lucro. La ricognizione comprenderà sia gli immobili già destinati, in uso o liberi, sia quelli di possibile destinazione e che non necessitino di particolari interventi manutentivi. La ricognizione comprenderà anche un’indagine conoscitiva dei soggetti che hanno attualmente in uso i beni immobili per verificarne l’interesse a continuarne l’uso ed eventuali necessità, oltre all’analisi dei costi di gestione a carico del Comune relativi a manutenzioni e utenze. Dalla ricognizione sono esclusi gli impianti sportivi e le palestre, immobili, questi, disciplinati da uno specifico Regolamento comunale.
Con questa ricognizione l’amministrazione attua le indicazioni contenute nel DUP riguardanti la valorizzazione più adeguata del patrimonio immobiliare e la razionalizzazione degli spazi concessi o da concedere in uso e dà seguito all’approvazione di una specifica mozione da parte del consiglio comunale nel 2021.
Gli assessori coinvolti, Guido Bragato e Anna Pavan, hanno ritenuto di affrontare insieme il problema, partendo dalla ricognizione sia degli spazi in uso sia delle esigenze più volte rappresentate da alcune associazioni che non hanno sinora potuto godere di una sede comunale. "Sappiamo che non abbiamo sinora dato risposta a richieste che ci sono pervenute e che operano nell’ambito dell’affido, della disabilità, delle malattie croniche – dice Pavan - ma vogliamo fermamente trovare una “casa” nella nostra città anche per loro".
Un criterio per promuovere l’utilizzo dei beni disponibili sarà l’integrazione tra associazioni con finalità comuni per favorire, nei limiti del possibile, la costituzione di “poli” per area di interesse (culturale, sociosanitaria, sociale, ambientale). Aggiunge Guido Bragato: "Guarderemo anche alle caratteristiche degli stabili, quindi alla presenza di luoghi attrezzati per particolari attività motorie o di laboratorio, per offrire gli spazi più adeguati alle finalità perseguite". Dal punto di vista procedurale l’amministrazione provvederà alle future assegnazioni con manifestazioni di interesse a garanzia di trasparenza ed equità, dando così valore sociale agli spazi comunali.
Attualmente sono una quarantina le associazioni presenti in una quindicina di immobili di proprietà comunale.