Nella notte NBA, i gialloviola guidati da Bryant battono i Boston Celtics 92-86. I Los Angeles Lakers mandano un segnale chiaro a tutte le avversarie.
I Los Angeles Lakers di Kobe Bryant colgono una vittoria di fondamentale importanza sul campo dei rivali storici dei Boston Celtics, e mandano un segnale chiaro a tutta la NBA: i campioni siamo ancora noi. I gialloviola, che fino alla partita con i Celtics avevano un record di una vittoria e sei sconfitte contro le squadre con i migliori record della Lega (San Antonio, Dallas, Miami, Chicago e la stessa Boston), giocano finalmente una partita di squadra e ritrovano la difesa che gli ha permesso di vincere due titoli consecutivi negli ultimi due anni.
Ma non è stata una partita facile: a metà secondo quarto Kobe e compagni sono sotto addirittura di 15 punti (45-30) e sembrano destinati a soccombere sotto i colpi di Ray Allen, che guida i suoi con 14 punti e stabilisce il nuovo record per triple segnate della storia della NBA (2562, due in più di Reggie Miller). La partita sembra già essere arrivata al suo epilogo, ma sul 49-38 Shannon Brown saccheggia un pallone dalle mani di Kendrick Perkins e schiaccia in contropiede da solo: da quel momento in poi la partita dei Lakers cambia, la difesa non concede più tiri facili dentro l'area e la coppia Bynum-Gasol punisce a ripetizione nel pitturato. Si va al riposo sul 53-45 per Boston, ma l'inerzia della partita è cambiata.
Nel secondo tempo sale in cattedra Kobe Bryant: dopo essersi limitato nel primo tempo (2 punti, 1/3 dal campo e 3 rimbalzi), il fenomeno dei Lakers prende in mano la squadra, forza il quarto fallo di Ray Allen e manda i suoi in vantaggio sul 72-68 alla fine del terzo quarto con alcune giocate fuori dalla realtà. I Celtics appaiono frastornati dal ritorno prepotente dei Lakers, sbagliano tantissimi tiri non contestati (specialmente con Rondo e Davis) e difendono male sui lunghi avversari, specialmente su Odom, che sfodera sei minuti da artista della pallacanestro per aprire il quarto finale e apparecchia la tavola per il ritorno di Bryant. Il 24 gialloviola negli ultimi cinque minuti, con i suoi sopra di soli 3 punti dopo il disperato tentativo di rimonta dei Celtics, segna 8 punti di bellezza celestiale e manda i titoli di coda ad una partita che può cambiare la stagione dei Lakers.
LE NOSTRE PAGELLE:
BOSTON CELTICS:
Rondo 5: 10 assist sono notevoli, ma nel 30% con cui tirano i Celtics nel secondo tempo c'è molto del suo.
Allen 7: il record della serata è reso amaro dalla sconfitta, ma potrebbe essere il suggello alla carriera del miglior tiratore puro della storia della NBA.
Pierce 5,5: nei giorni scorsi ha avuto l'influenza, e la marcatura di Artest non fa prigionieri. Ci prova con il solito cuore di capitano, non sempre ci riesce.
Garnett 5: inizia segnando alcuni canestri formidabili, ma non ha la solita cattiveria in difesa e stavolta perde il confronto coi lunghi dei Lakers.
Perkins 5,5: soffre terribilmente Bynum, e nella metà campo offensiva fa quello che può, ovvero poco.
Davis 5: impreciso quando la palla scotta, sbaglia molti tiri che sono alla sua portata ed è in ritardo nelle chiusure difensive.
Wafer 6,5: dà una grossa mano nel primo tempo con 8 punti, poi nel secondo deve fare i conti con il vero Bryant e si scopre che non è adatto a certi livelli.
All. Rivers 5,5: il materiale e le condizioni del gruppo sono quelle che sono, ma si difende poco rispetto agli standard e, senza contropiede, la sua squadra fa troppa fatica a segnare.
LOS ANGELES LAKERS:
Fisher 6: Allen lo semina spesso sui blocchi, ma ci mette tutta l'esperienza per tenere contro un avversario difficile per tutti. La tripla con cui apre il secondo tempo suona la carica per i suoi.
Bryant 8: primo tempo ecumenico in cui vuole solo coinvolgere i suoi lunghi, nel secondo spacca la partita ed ammutolisce il Boston Garden con giocate che sono concesse solo a lui.
Artest 6,5: in attacco non si azzarda nemmeno a guardare verso il canestro, ma in difesa si sente eccome, basta chiedere a Pierce.
Gasol 7,5: alla faccia di chi dice che è soft, fa registrare 20 punti, 10 rimbalzi, 4 assist con un ottimo 8/13 al tiro. Principesco come sempre.
Bynum 7: là in mezzo fa la voce grossa con 16 punti e 9 rimbalzi, risponde così alle voci che lo vogliono in partenza per Denver.
Odom 7: primo tempo abulico e secondo così così, fino a quando non si scatena nel quarto quarto e fa la differenza con sei rimbalzi offensivi.
Brown 6,5: non eccezionale in generale, ma quella palla rubata con schiacciata cambia l'inerzia della partita in maniera decisiva.
All. Jackson 7: aspetta, aspetta, aspetta ed alla fine colpisce. Magico nel tenere fuori Bryant per sette minuti nell'ultimo quarto prima di fargli scatenare l'inferno.