Fine dello stato di emergenza Covid. Cittadini e commercianti: "Sono stati due anni davvero complicati. E' stata dura tra lockdown, limitazioni e restrizioni".
La parola che tutti ripetono è "Difficili". Perché, se da una parte con la fine di marzo e l'inizio di aprile, si è concluso lo stato di emergenza Covid, dall'altra, però, i due anni appena passati, inevitabilmente, hanno lasciato un segno indelebile tra i cittadini, i commercianti e quanti hanno un'attività. "Mesi e mesi molto complessi - spiega, appunto, un pensionato - Mia moglie, ad esempio, nel novembre 2020 è risultata positiva, per fortuna in modo lieve, io, invece, sono stato colpito dal virus proprio qualche settimana fa e mi sono negativizzato nelle scorse ore. Il dover rimanere bloccati in casa, poi, è qualcosa di micidiale; ti manca la libertà, ma andavto fatto per fronteggiare la situazione". "Chiusure, aperture e di nuovo altri 'stop': è stata dura - continua un commerciante - Non sapevi come organizzare l'attività e che cosa sarebbe accaduto il giorno dopo".
"Abbiamo patito molto l'assenza delle persone - commenta un altro commerciante - E, in parallelo, con la pandemia, ci siamo trovati in difficoltà anche a reperire i materiali. La cosa più brutta che si è notata e che, purtroppo, si sta ancora oggi notando, è la paura della gente ad uscire e interfacciarsi tra di loro". "Periodi difficili - afferma una signora - Le restrizioni e le limitazioni si sono sentite, eccome (ad esempio, il non poter vedere i parenti, non fare con loro le feste oppure semplicemente ritrovarsi per qualche ora)". "Un ricordo triste - ribadisce un pensionato - Diversi mesi, infatti, costretti a rimanere in casa, senza incontrare nessuno, senza avere modo di spostarsi per andare a trovare i familiari che, come nel mio caso, vivono nel sud Italia. Certo, li sentivi per telefono o in videochiamata, però capite bene che non è lo stesso che averli di fronte. Il Coronavirus ci ha distrutto". "Anni pessimi - conclude un commerciante - I clienti che non c'erano e per quasi 12 mesi è come se non avessimo praticamente lavorato".
FINE EMERGENZA COVID: "DUE ANNI LUNGHI E DIFFICILI"