"Per il settore cultura la pandemia non è finita, ma ci sono segnali incoraggianti". Lo ha detto l'assessore regionale all'Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, commentando i dati dell'indagine sul pubblico dello spettacolo in Lombardia.
"Per il settore cultura la pandemia non è finita, ma ci sono segnali incoraggianti". Lo ha detto l'assessore regionale all'Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, commentando i dati dell'indagine sul pubblico dello spettacolo in Lombardia. La presentazione si è tenuta oggi a Milano. Il sondaggio è stato promosso dall'assessorato regionale all'Autonomia e Cultura in considerazione del grave stato di crisi che ha colpito il settore a causa dell'applicazione delle misure per contrastare l'emergenza epidemiologica da Covid-19. La presentazione dei dati è stata realizzata nell'ambito del progetto 'Next - laboratorio delle idee', progetto di Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Cariplo e AGIS Lombarda. L'indagine è stata realizzata dalla Fondazione Fitzcarraldo, in partnership con Esselunga.
SONO STATI 3.170 I PARTECIPANTI ALL'INDAGINE - Il sondaggio esplorativo sull'impatto della pandemia nella propensione alla partecipazione alle attività di spettacolo dal vivo e cinematografiche in Lombardia si è rivolto a un campione di residenti che frequentano sale di spettacolo e sono possessori della carta fedeltà Esselunga. Carta che ha anche l'obiettivo di promuovere il cinema e il teatro anche presso un pubblico più generalista. Sono stati 3.170 coloro i quali hanno riposto.
I DATI E LA PARTECIPAZIONE CULTURALE OGGI - A dicembre 2021, dopo 6 mesi dalla riapertura, metà degli intervistati non ha ancora ripreso a frequentare i luoghi dello spettacolo. Il 35% lo fa con minore frequenza rispetto a prima. Il fenomeno è molto rilevante anche nei pubblici abituali e occasionali, dove il tasso di rinuncia si attesta al 45%.
I COMPARTI PIÙ COLPITI - Questi i comparti più colpiti: concerti -73% del pubblico, teatro - 54%, cinema -46%. Il volume complessivo dei biglietti 'staccati' nell'intero comparto dello spettacolo dal vivo, in Lombardia, è diminuito del 76% (SIAE).
IL DIGITALE - Per l'80% dei rispondenti la fruizione in digitale è ormai un'abitudine, ma solo il 7.1% di chi ha abbandonato la sala preferisce la fruizione domestica. Anche fra chi ha diminuito i consumi, questa non è la causa principale, meno dell'8% infatti ritiene che la fruizione in streaming sia più soddisfacente di quella in presenza.
LE INIZIATIVE DI REGIONE LOMBARDIA - "In Regione Lombardia - ha detto l'assessore Galli - abbiamo costantemente monitorato la situazione. Per questo siamo venuti incontro alle imprese del settore con specifici provvedimenti. La pandemia, si evince dai dati dall'indagine non è purtroppo terminata per questo importante settore, nel senso che negli spettatori è ancora forte un sentimento di generalizzata paura. Regione continuerà a monitorare il comparto, aiutando le imprese, così come fatto sino a oggi. Ma è necessario un cambio di passo per fare leva sull'attrattività e incrementare gli ingressi dello spettacolo dal vivo e delle sale".