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Territorio, Salute, Milano

"Salviamo la medicina generale"

Medici di base: manifestazione a Milano. Le 'Coccarde Gialle' davanti alla stazione centrale e al Pirellone... "Trattati come l'ultima ruota del carro".

Il ritrovo davanti alla stazione centrale di Milano. Gli uni affianco agli altri: camici bianchi, mascherine e coccarde gialle. Già, proprio queste ultime, alla fine, il loro segno distintivo, perché è così che hanno chiamato quel gruppo spontaneo e movimento sotto al quale si sono riuniti (appunto 'Coccarde Gialle') per ribadire come siano sempre più lasciati, purtroppo, soli e messi da parte e ricordare l'importanza di riportare la cura del paziente al centro dell'attività. Medici di base e di continuità assistenziale, insomma, tutti assieme, prima là in piazza Duca d'Aosta e, poi, anche di fronte al Pirellone. Le voci che si mischiavano, inevitabilmente, con i malumori, la delusione, l'amarezza, lo sconforto e la rabbia.

"Così non si può andare avanti - è stato il coro unanime - Non è più accettabile che non ci sia permesso di svolgere la professione con la tranquillità e l'impegno necessari a garantire un'appropriata assistenza. Diciamo no, allora, alla burocrazia che ci porta via moltissimo tempo per le visite e alla campagna denigratoria di parte della stampa e persino del vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia che dichiara il nostro impegno lavorativo di sole poche ore alla settimana".

Trattati, dunque, come ci tengono a sottolineare usando una famosa espressione, da ultima ruota del carro. "Regione Lombardia, ad esempio, ha approvato una riforma che si occuperà solo di edificare sul territorio strutture ambulatoriali, senza pensare a risolvere il vero problema della medicina territoriale (ossia la carenza di medici), anzi promuovendo in sostanza la privatizzazione del Sistema Sanitario Nazionale - proseguono - Oltre al fatto che entro 5 anni il 40% dei cittadini non avrà più il medico di fiducia e sarà costretto a ricorrere a prestazioni private pagando di tasca propria. Insomma, situazioni che non possono e non devono passare sotto silenzio. Non è ammissibile ciò che sta accadendo ed è, dunque, necesario che ognuno di noi si faccia sentire. Fianco a fianco, appunto, per gridare sì alla figura centrale del medico di famiglia quale professionista pubblico con un ruolo fondamentale nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura del paziente. Siamo, infatti, nonostante qualcuno sostenga il contrario, il punto di riferimento della persona e il trait d'union tra i malati e l'ospedale. Coloro che conoscono la gente e le sue problematiche a 360 gradi e per la quale siamo il primo punto di appoggio. Ecco di cosa dovrebbero ricordarsi le istituzioni, invece puntualmente scelgono di non considerarci". (Foto di Gianni Mazzenga)

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MEDICI DI BASE: MANIFESTAZIONE A MILANO

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