Il sistema è strutturato sul piano di zona e può arrivare, in basa alla domanda, ad un massimo di 150 posti. L'accoglienza sarà gestita da soggetti del terzo settore.
Un primo importante passo per aprire le porte ai bambini e alle famiglie dell'Ucraina che scappano dalla guerra. Oggi, 11 marzo, i sindaci del Patto dell'Alto Milanese in accordo con la Prefettura si sono attivati per rispondere uniti all'emergenza. Il sistema è strutturato sul piano di zona e può arrivare, in basa alla domanda, ad un massimo di 150 posti. L'accoglienza sarà gestita da soggetti del terzo settore che hanno già avuto esperienza nell'accoglienza dei profughi.
La convenzione consentirà a tutti i 22 comuni dell'ambito del Piano di Zona Alto Milanese di individuare immobili, di proprietà pubblica o privata, nei quali ospitare persone in fuga dalla guerra. Il sistema di accoglienza è studiato per adattarsi alle reali necessità che si presenteranno, quindi alla domanda effettiva di posti: il numero massimo di posti è previsto dall'accordo quadro sull'intero territorio del Piano di Zona Alto Milanese è fissato in 150. Il sistema di accoglienza potrà includere anche alloggi messi a disposizione da privati che dovranno sempre stipulare il contratto direttamente con l'ente del terzo settore gestore del servizio di accoglienza. L'accordo con la Prefettura prevede la possibilità di collocare in via prioritaria nel territorio le persone che sono già arrivate in questi giorni. L'accordo, in questa fase iniziale, ha validità sino al 31 dicembre 2022. La collaborazione tra amministratori e cittadinanza diventa elemento essenziale per garantire un'accoglienza dignitosa a persone che sono in fuga da una guerra.