Accanto alle conferme e ai nuovi nomi scelti dalle forze politiche ormai di casa a Magenta, alle prossime elezioni amministrative ci sará anche un volto nuovo.
Accanto alle conferme e ai nuovi nomi scelti dalle forze politiche ormai di casa a Magenta, alle prossime elezioni amministrative ci sará anche un volto nuovo, pronto a rappresentare i magentini con i loro problemi comuni, che a volte possono sembrare banali, ma sono invece importantissimi: si tratta di Munib Ashfaq, nato in Pakistan ma magentino fin dall’etá di 14 anni, ora ragioniere 35enne sposato con figli che ha sempre vissuto fortemente la comunità.
“Fino a qualche anno fa non avevo nessuna intenzione di candidarmi. Non pensavo che la politica fosse cosí complicata! Pensavo fosse mettersi al servizio dei cittadini e ascoltare la loro voce. Ma mi sono accorto che non è cosí”. Se ne accorge quando diventa portavoce dell’associazione ‘Moschea Abu Bakar’ (ruolo da cui si è dimesso prima della candidatura) per chiedere all’attuale Amministrazione uno spazio dove poter pregare e uno dove costruire un luogo di culto per la comunitá islamica magentina. “Uno spazio giá previsto dall’attuale PGT, ma sempre negato. I tribunali, peró, ci hanno dato ragione. La mia candidatura nasce dal parlare con la comunità: mi accorgo di non essere l’unico a soffrire vedendo i problemi irrisolti dall’attuale governo magentino, incapace al dialogo. Da qui nasce la mia voglia di restituire ai magentini il grande favore che mi hanno fatto in questi anni, accogliendomi qui”.
Prima della candidatura ufficiale, Munib Ashfaq fonda ‘La Nuova Italia’, movimento politico di carattere nazionale e inizia a risolvere nel piccolo qualche problema, segnalando episodi di degrado e inciviltà nel territorio comunale. “Abbiamo iniziato a lavorare a un programma e ci siamo accorti che spesso nei programmi elettorali si parla di cose irrealizzabili, invece abbiamo provato a risolvere problemi concreti. Le nostre priorità sono 11: prima assoluta è la costruzione di un nuovo asilo nido comunale e di uno spazio per i giovani che fornisca un divertimento sano. Per i nostri assessori, inoltre, ci sarà il divieto di fare due lavori, dedicandosi solo alla politica: non è accettabile che un operaio che non rende venga licenziato, mentre un politico possa permettersi di non fare il proprio lavoro per i cittadini”.