Dopo la chiusura della vasca da 25 metri gestita da Amga Sport a Legnano si alzano le proteste dei genitori per le modalità di comunicazione e gestione.
Energia, ma quanto mi costi? Il caro bollette di cui non facciamo che sentir parlare in questo momento, con pesanti conseguenze sul nostro portafoglio, ferma anche lo sport: il Comune di Legnano e Amga Sport, società che gestisce la piscina cittadina, comunicano la chiusura della vasca da 50 metri, rivendicando il merito di mantenere comunque aperta e attiva la vasca da 25 metri, evitando la chiusura totale dell’impianto natatorio “Ferdinando Villa”. Le modalità, però, fanno discutere: la comunicazione ha lasciato le società che si allenano presso il complesso allibite e disorganizzate. La poco tempestiva comunicazione (avvenuta nella giornata di venerdì 11 febbraio per chiusura effettiva da lunedì 14 fa infuriare agonisti e genitori: “Il disagio per utenti, ragazzi e agonisti è enorme perché il preavviso è stato praticamente pari a zero. Ora dovranno fare i salti mortali per allenarsi, incastrandosi tra corsi già esistenti, rimaneggiando tutti gli orari e riducendo anche di un giorno gli allenamenti. Solo ora ci si accorge che la tensostruttura che è stata costruita per la vasca disperde troppa energia? E ogni volta che le temperature si riabbasseranno si tornerà a chiudere la vasca?” hanno commentato alcuni genitori di piccoli atleti. La vasca olimpionica dell’impianto legnanese, infatti, è scoperta e protetta solo da una tensostruttura che ne permette l’uso anche durante il periodo di brutto tempo. “Le società si trovano in difficoltà. Per non parlare poi dell’ennesimo colpo di grazia per questi ragazzi prostrati dalla pandemia, che si vedono portare via l’ultima ancora di salvezza”.