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Politica

L'italia punti sulle rinnovabili

Un verdetto della Corte Costituzionale ha stabilito che non è possibile costruire una centrale nucleare senza aver prima sentito il parere della Regione interessata ad ospitarla. È una sentenza questa che boccia l´articolo 4 del decreto legislativo del 15 febbraio 2010 sulla localizzazione degli impianti atomici e dei depositi di scorie radioattive. Il ricorso contro il decreto sul nucleare era stato presentato da Toscana, Emilia Romagna e Puglia, ma ad oggi nessuna Regione - tranne il Piemonte e la Lombardia (la quale non ha assunto una posizione definitiva) - si è dichiarata disponibile ad accogliere sul proprio territorio una centrale, ma anzi, alcune come il Lazio hanno votato ordini del giorno per ufficializzare il loro no.

“Le scelte intraprese nella politica energetica riguardano il futuro del nostro Paese e del Pianeta – afferma Patrizia Toia - L’Europa lascia agli Stati membri la libertà sulla composizione del loro mix energetico, implicitamente riconoscendo che, ad oggi, molti problemi legati alla sicurezza del nucleare, allo smaltimento delle scorie e ad altri aspetti sono ancora aperti e molto problematici. Comunque l’indirizzo prioritario è chiaro ed è rivolto all’efficienza e all’utilizzo delle rinnovabili: l’Unione Europea si è infatti espressa più volte a favore delle energie rinnovabili. La stessa strategia nota come 20.20.20 impegna l’Europa a raggiungere una quota del 20% dell’utilizzo delle energie rinnovabili entro il 2020”.
“È assurdo che, mentre il mondo intero si stia orientando sulla green economy – cogliendone il doppio aspetto positivo di contribuire a combattere il cambiamento climatico e, allo stesso tempo, di contribuire alla creazione di occupazione offendo nuovi posti di lavoro – in Italia si pensi ad un ritorno al nucleare”. – prosegue Toia.
“In un Paese come l’Italia, le energie alternative possono essere una grande risorsa per essere più autonomi, ridurre l'inquinamento e contribuire a sviluppare un settore strategico come quello energetico, lo ha evidenziato bene il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi con la sua proposta di un distretto energetico per le rinnovabili.”

“Questa sentenza è molto importante anche per i lombardi perché si rischiava che passasse sotto silenzio delle autorità regionali la creazione in Lombardia di uno dei siti nucleari. Ora i cittadini potranno esprimersi e le eventuali scelte in questo senso dovranno essere fatte alla luce del sole e garantendo la partecipazione dell’opinione pubblica”.
“Formigoni, in Lombardia, farebbe bene, poi, a seguire l’esempio del Presidente Rossi – conclude Patrizia Toia - concentrandosi ad incentivare gli investimenti nel settore delle bioenergie e della green economy, invece di ripiegare sul nucleare. È nelle energie alternative che occorre approfondire la ricerca e dotarla di sostegno. Il futuro energetico del mondo guarda alle fonti rinnovabili e all’economia verde: più sicure, più pulite, più moderne. La mia opposizione al nucleare non è ne ideologica (così come gli entusiastici sostenitori del nucleare bollano l’opinione di chi la pensa diversamente da loro), ne preconcetta, ma si basa su dati molto realistici, quali ad esempio il tempo e i costi per realizzare questi impianti, del tutto non economici e non disponibili nei tempi necessari per affrontare il fabbisogno energetico di oggi e domani.”

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