L'appuntamento, al Terminal 1 di Malpensa. Associazioni e anche alcuni cittadini, una voce e un coro praticamente unanime... "Masterplan 2035: no grazie!". Sono tornati, insomma, a ribadirlo e lo hanno fatto con un presidio, appunto, davanti allo scalo aeroportuale del nostro territorio. "L'ennesimo momento per richiamare l'attenzione su uno dei problemi della provincia di Varese e del milanese - commentano da Legambiente - Da una parte, infatti, ecco le rotte che continuano ad essere troppo invadenti, dall'altra, invece e soprattuto, c'è la situazione cargo, più nello specifico la nuova espansione sempre nel Parco del Ticino, andando ulteriormente ad erodere una zona già fragile e molto preziosa". Pertanto, allora, la decisione di scendere di nuovo in campo, in prima linea. "Ancora una volta si è fatto un Masterplan senza un ascolto reale di quest'area - affermano - Ma la situazione di oggi è figlia di ciò che è stato in passato, quello che noi abbiamo ribattezzato un peccato d'origine, perché pensare di realizzare un aeroporto all'interno di un corridoio ecologico importantissimo in Europa, ha generato, purtroppo, la situazione in cui ci troviamo ora. E, sebbene siamo consapevoli che ci siano delle esigenze (lavoro, merci, ecc...), queste, però, non ci devono far chiudere gli occhi di fronte alle problematiche e alle conseguenze che ne sono derivate". Singoli e collettività, dunque, sono da sempre le parole chiave. "La risposta sia a livello associativo, sia per quanto riguarda i sindaci e le varie amministrazioni comunali, è stata positiva - concludono i promotori - Noi, comunque, non ci fermiamo, perché è fondamentale essere uniti e percorrere assieme la stessa strada. Più precisamente, nel caso specifico, quello che vogliamo far capire a Sea è che ci sono altri modi per poter sviluppare la zona cargo. Non serve, insomma, consumare ulteriori 40 ettari di brughiera. Come associazioni, allora, diciamo "no" all'aumento del traffico degli spedizionieri sulle nostre strade, già intesate e poco percorribili; "no" all'incremento dei voli responsabili dell'inquinamento acustico ed atmosferico; "no" alla T2-Gallarate, ferrovia costosa e inutile; "no" alle infiltrazioni mafiose che si sono verificate in alcuni Comuni del sedime, come dimostrato dalla DDA; "no" al lavoro precario, temporaneo, ricattabile e di sfruttamento. "Si", invece, alla diminuzione dei veleni nell'aria, al conteggio dei cumuli degli impatti e ai veicoli ad energia rinnovabile; "si" alla limitazione dei voli e ad un numero di movimenti aerei compatibili con il territorio; "Si" a un Piano d'Area con Vas (Valutazione Ambientale Strategica) che definisca quali opere la nostra zona può ancora ricevere; "si" a un monitoraggio capillare sugli interventi in aeroporto e del suo intorno da parte degli organi giudiziari e di controllo; "si" ad un lavoro di qualità, professionale e dignitoso".
MASTERPLAN 2035 MALPENSA: UN PRESIDIO AL TERMINAL 1