La traccia cammina per strade deserte e bagnate di rugiada, accompagnando sotto braccio le riflessioni amare e quelle consapevolezze che si fanno più chiare proprio nel buio della notte.
Dal silenzio surreale di una città immobile nasce un brano immerso in un’atmosfera crepuscolare e malinconica.
Notturno è il secondo singolo di ceneri, prodotto dai B-Croma (Rocco Giovannoni e Marco Spaggiari), in uscita giovedì 20 gennaio per peermusic ITALY.
La traccia cammina per strade deserte e bagnate di rugiada, accompagnando sotto braccio le riflessioni amare e quelle consapevolezze che si fanno più chiare proprio nel buio della notte.
“Ho scritto “Notturno” un paio di anni fa, mi sono messa alla tastiera e ho lasciato scorrere le parole sugli accordi” racconta ceneri. “Tutta la canzone verte sul posto in cui vivo, un paese di 8000 anime tra i campi, un mondo fuori dal mondo in cui le persone vivono in modo silenzioso quasi avendo paura di essere viste”.
Nato senza l’intento di essere pubblicato “ma solamente per sfogarmi e per capire la realtà che mi circonda”, Notturno è sospeso tra inquietudine e quiete e, dopo il primo brano Fiato Corto, aggiunge un’altra tessera al mosaico del sound di ceneri in attesa dell’EP di prossima uscita.
Bio
Irene Ciol, in arte ceneri, è una cantautrice friulana classe 2000. Ha sempre studiato grafica, arte e lingue, ma con il passare del tempo si è avvicinata sempre di più al mondo musicale, una realtà che le ha permesso di trovare nel canto e nella scrittura un modo per dialogare, raccontarsi ed esprimersi.
Testo
E forse ora che si fa buio tutto mi sembra più chiaro
Che più una cosa è dolce più il retrogusto è amaro
E se sono in questo stato forse c’è un motivo
Ma spero solamente che non sia uno stadio d’arrivo
La luna sul pavimento come se fosse uno specchio
Le pareti bianche a quest’ora della notte
Mi sento una candela sul punto di morire
Mi sento una falena e si sa come andrà a finire
E non passa mai il notturno di qua
Tutto si spegne presto
Hanno paura di fare rumore
E non passa mai il notturno di qua
Nel freddo di questo silenzio
Sento qualcosa che non cambierà mai
E mi gira la testa anche nel buio pesto
Ed è forse per questo che mi serve un punto fermo
Ma senza riferimento non so più da dove vengo
E non si può andare avanti se non sai cosa ti lasci dietro
Ho la spina dorsale che ha preso una brutta piega
Come la conversazione che abbiamo fatto noi ieri sera
Scorro sempre più veloce tra le foto del cellulare
Perché so fin troppo bene cosa ci potrei trovare
E non passa mai il notturno di qua
Non passerà, passerà mai
E non passa mai il notturno di qua
Non passerà mai