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Territorio

Falò di Sant’Antonio

Dopo l’Epifania, la cultura popolare propone una ricorrenza di grande impatto. Parliamo dei ‘Falò di Sant’Antonio’, una festa religiosa e laica allo stesso tempo.

Dopo l’Epifania, in attesa che il rigido inverno inizi progressivamente a passare di mano alla primavera, la cultura popolare propone una ricorrenza di grande impatto. Parliamo dei ‘Falò di Sant’Antonio’, una festa religiosa e laica allo stesso tempo, le cui origini si perdono nei racconti della vita di campagna. Ciò che però sicuramente caratterizza maggiormente questa ricorrenza è la semplicità con cui la si tramanda, senza essere intaccata dai ritmi o dalle tradizioni moderne. Ma chi è Sant’Antonio Abate? Eremita e molto devoto alla preghiera, condusse da solo una vita ritirata, dove i frutti del suo lavoro gli servivano per procurarsi il cibo e per fare carità. Tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco vengono posti sotto la protezione di sant’Antonio, in onore del racconto che vedeva il santo addirittura recarsi all’inferno per contendere al demonio le anime dei peccatori. Sant’Antonio tuttavia è considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. E ogni 17 gennaio, alte cataste di legna vengono bruciate in suo onore. Anche in questo 2022, così come lo scorso anno, purtroppo, in forma privata, senza eventi pubblici, con canti, balli e vin brulè, come tramandava la tradizione.

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