L'importante esposizione a 'Le radici e le ali'
L'arte torna protagonista a Cuggiono. A partire da domenica 23 lo spazio ‘Le radici e le ali’ di via San Rocco ospiterà, infatti, un’importante esposizione. L’Ecoistituto della Valle Ticino, con il patrocinio del Comune di Cuggiono, del Consozio Comuni dei Navigli, della Fondazione per leggere e dell’Ecomuseo dell’Est Ticino, organizza nella settecentesca Cappella di Santa Maria in Braida una mostra dedicata ad Ambrogio Alciati, fra i pittori italiani più rappresentativi del primo Novecento, tanto da essere chiamato all’ambitissima cattedra di Pittura dell’Accademia di Brera, dove ha insegnato dal 1920 al 1929, anno della prematura scomparsa, formando un’intera generazione di giovani. L’iniziativa nasce da una collaborazione con la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, la storica istituzione milanese, attiva dall’Ottocento, che ha appena dedicato all’artista una rassegna antologica, conclusasi il 9 gennaio scorso, e nelle cui sale Alciati stesso aveva ripetutamente esposto in vita. È stato un glorioso ritorno a Milano, dopo la mostra in Palazzo Reale del 1975, che ha riportato l’attenzione della critica e del pubblico sulla figura e l’opera del maestro. Annie Paul Quinsac, curatrice della mostra milanese, tenendo conto dello spazio raccolto della Cappella di Santa Maria in Braida, ha individuato e suggerito dodici opere, che costituiscono tappe significative per ripercorrere l’itinerario creativo di Alciati. Per informazioni Tel. 3483515371 – 02 974430.
Qualche informazione sull'autore:
Per Cuggiono, Annie-Paule Quinsac, curatrice della mostra milanese, tenendo conto dello spazio raccolto della Cappella di Santa Maria in Braida, ha individuato e suggerito, fra quelle proposte in Permanente, dodici opere che costituiscono una sequenza con una sua ragion d’essere, tappe significative per ripercorrere l’itinerario creativo di Alciati. Nato a Vercelli nel 1878, frequenta il locale Istituto di Belle Arti e nel 1897, con una borsa di studio, si trasferisce a Milano ed entra all’Accademia di Brera. Di qui gli studi ai corsi di Vespasiano Bignami, Giuseppe Mentessi e Cesare Tallone; la Medaglia d’Oro del Ministero della Pubblica Istruzione (1910), il prestigioso Premio Principe Umberto (1914). Già durante l’Accademia, inizia il cursus espositivo: alle
mostre della Permanente, alle Esposizioni Nazionali di Brera, alle Biennali di Venezia, ininterrottamente dal 1907 al 1920. Nel frattempo, s’impone presso l’alta borghesia milanese e i suoi ritratti dei protagonisti di questa classe emergente imprenditoriale (i Bocconi, i Crespi, i Binda, gli Züst...). oltre al valore in sé e d’intrigante galleria di personaggi, costituiscono oggi una inedita testimonianza sul clima della Milano postunitaria, gloriosamente entrata nel ruolo di ‘capitale morale’.
Inoltre, Erede della Scapigliatura nel privilegiare la figura e la luce d’interni al paesaggio e nel cogliere la psicologia dei committenti e del loro universo, Alciati entra di diritto in quella conclamata ritrattistica ‘mondana’ europea, che gli anglosassoni hanno battezzato society portrait e che esplode proprio nei primi
tre decenni del Novecento, rivoluzionando dall’interno i canoni stessi del fare ritratto.