La tradizionale pratica della 'cerca e cavatura del tartufo in Italia' è entrata ufficialmente nella lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità dell'Unesco.
La tradizionale pratica della 'cerca e cavatura del tartufo in Italia' è entrata ufficialmente nella lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità dell'Unesco. Si tratta di una candidatura avanzata ben otto anni fa dalle associazioni dei tartufai ai Ministeri della Cultura e dell'Agricoltura, candidatura portata avanti dal Sottosegretario al Mibac, la senatrice Lucia Borgonzoni. "È una grande notizia", commenta l'Assessore all'Autonomia e Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli "che premia anche i territori lombardi. Per quanto riguarda la Lombardia infatti, rientrano nel riconoscimento i territori tartufigeni dell'Oltrepò pavese e del Mantovano, autentiche miniere del rinomato fungo ipogeo, bianco e nero. È un grande successo per il patrimonio culturale della Lombardia, che può adesso contare ben 20 riconoscimenti Unesco! Va senz'altro riconosciuto l'ottimo lavoro svolto dal Ministero della Cultura. Un grazie particolare al sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni", ha concluso l'assessore Galli.