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Attualità

Influenza: il picco è per fine mese

Qualche consiglio per comprendere il virus e ridurne il contagio

Il tempo freddo, piovoso e umido delle scorse settimane ha già iniziato a ‘indebolire’ le nostre difese immunitarie, ma la vera influenza non è ancora arrivata. Il tradizionale ‘picco’ è previsto quest’anno per la fine del mese di gennaio con la ripresa a pieno regime di scuole e momento di incontro tra le persone. Questa la segnalazione del Ministero della Salute: “Durante il periodo invernale decine di milioni di persone contraggono l’influenza, una malattia respiratoria virale facilmente trasmissibile per via aerea. Quest’anno il picco di casi è previsto tra i mesi di gennaio e febbraio e saranno dai tre milioni e mezzo ai cinque milioni le persone che nel nostro Paese dovranno fare i conti con i sintomi influenzali. Tuttavia si tratterà di una stagione influenzale senza particolari allarmi. Gli esperti raccomandano di osservare le misure di igiene e protezione individuali, utili a prevenire la diffusione del virus influenzale, e di effettuare la vaccinazione, soprattutto ai pazienti a rischio di complicanze e alle persone non a rischio che svolgano attività di particolare valenza sociale”. Il Ministero già nella stagione autunnale aveva fornito alcune importanti indicazioni per cercare di prevenire e curare la malattia: “Quest’anno il vaccino è efficace sia contro il virus A H1N1, sia conto il virus stagionale. Questa la composizione del vaccino: antigene analogo al ceppo A/California/7/2009 (H1N1), cosiddetto ceppo “Pandemico”; antigene analogo al A/Perth/16/2009 (H3N2); antigene analogo al ceppo B/Brisbane/60/2008. L’offerta di vaccino alle categorie raccomandate è gratuita e attiva da parte delle Regioni e Province Autonome. Altra raccomandazione: non usare gli antibiotici per curare l’influenza, in quanto il loro utilizzo non è solo inutile, ma anche potenzialmente nocivo. Infatti, oltre a risultare inattivi contro le infezioni di origine virale, se assunti in maniera indiscriminata, gli antibiotici possono contribuire a favorire la selezione di germi resistenti. Essi costituiscono comunque un presidio molto importante in caso di complicanze batteriche, che possono verificarsi nel corso della malattia, soprattutto in soggetti predisposti, ma la loro prescrizione va sempre riservata al medico, in grado di indicare dosi e tempi corretti di assunzione”. Qualche ulteriore indicazione l’abbiamo chiesta al dottor Franco Gaiara, di Castano Primo: “I sintomi saranno quelli classici - ci spiega - con febbre anche elevata, tosse, brividi, sudorazione. Non appena si riscontrano, il consiglio è di utilizzare antipiretici cercando di rimanere a riposo. E’ importante evitare di assumere antibiotici senza una precisa richiesta del medico”. Quali aspettative vi sono per questa ‘stagione influenzale’? “L’evoluzione sostanzialmente favorevole per la maggior parte dei casi. I soggetti a rischio devono prestare attenzione alle complicazioni - continua - Nessun allarmismo comunque, consultate il medico al persistere della febbre e/o dei sintomi”.

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