Due amici storici ricordano con affetto il maestro Giancarlo Colli: "Ha certamente collaborato con la sua arte alla diffusione del Vangelo e a valorizzare la cultura locale assumendo però una dimensione universale".
La notizia della morte del maestro Giancarlo Colli ha colpito tutti, ad ogni livello, nel nostro territorio. Dolore, dispiacere, ma anche il ricordo di un uomo di grande cultura, inventiva. Emozioni e sentimenti forti e condivisi. “Dopo decenni di collaborazione personale iniziata da assessore comunale e poi da sindaco e continuata col Centro Studi Marcora mi dispiace dover salutare per l’ultima volta Giancarlo - ci testimonia Gianni Mainini - Ha certamente collaborato con la sua arte alla diffusione del Vangelo e a valorizzare la cultura locale assumendo però una dimensione universale. Ha subito la sua Crocifissione con la malattia, ha atteso e sollecitato invocando la Deposizione, quasi presagendo la possibile fine, ma è sicuramente passato nello splendore e nella gloria della Resurrezione, quel grandioso mosaico che sintetizza bene i capisaldi della sua arte e della sua visione del mondo contro tutte le ingiustizie e le guerre. Speravo di fare ancora tanti lavori insieme. Riposa in pace. Sarai nelle mie e nelle nostre preghiere.” “Istintivo, di indole schiva e boschiva. Scontroso, col suo ‘No’ come primo approccio. È un artista importante, serio nel lavoro come nella ricerca creativa. È stato un animatore culturale rilevante per il territorio, anche battagliando a lungo col concittadino Marcora (nella reciproca vera stima) per biblioteche e iniziative culturali sempre di profonda essenza - testimonia Francesco Oppi, amico storico di Giancarlo Colli, così come era stato il padre Daniele Oppi - Ho pianto subito dopo che il sindaco di Inveruno, Sara Bettinelli, mi ha comunicato della sua morte. Ho pianto inaspettatamente, a lungo. Ho pianto perché Giancarlo mi ha voluto davvero bene, con i fatti, in una incredibile dolcezza di cui ho avuto la fortuna di godere”. Un vero ‘patrimonio’ di cultura per tutto il territorio, le cui opere rimarranno ora come segno eterno del suo modo potente e diretto di comunicare. (si ringrazia per le foto Guado Officine Creative)