Era stato parroco di Nosate dal 1976 al 1997. Il ricordo del paese
Se Paderno Dugnano era il suo presente, Nosate, invece, era stato il suo passato. Non un passato, però, così lontano, visto che, da quando aveva lasciato il piccolo paesino del Castanese nel 1997, non aveva mai smesso di informarsi sui cambiamenti, sulla gente e sui suoi ex parrocchiani. Chiedeva, voleva sapere e, fino a quando la salute glielo ha permesso, vi ha fatto, qualche volta, anche ritorno. Dopotutto, per ventun’anni, la cittadina del nostro territorio era stata la “sua” casa. E per questo, oggi, che non c’è più, che è volato in cielo, in paese sono davvero in tanti a ricordarlo con estremo affetto e commozione. Persona semplice, umile e generosa, sacerdote, per così dire “della vecchia generazione”, don Tullio Nardin, 81 anni il prossimo 17 gennaio, se ne è andato per sempre l’altro giorno, lasciando tra i nosatesi un immenso vuoto. Ordinato sacerdote il 28 giugno 1953 ha celebrato la prima messa nella parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù a Milano, per poi essere mandato a svolgere il suo primo ministero pastorale a San Vincenzo in Prato (sempre nel capoluogo lombardo), come assistente dell’oratorio e, successivamente, come coadiutore in parrocchia. Nel 1976, quindi, il passaggio a Nosate, in qualità di parroco, dove è rimasto, appunto, per 21 anni, mettendosi al fianco della gente e, soprattutto, a disposizione del prossimo. Anziani ed ammalati, verso i quali esprime sempre un profondo senso di vicinanza, ma anche adulti, giovani e bambini. Infine, nel 1997, ecco il suo trasferimento, questa volta a Paderno Dugnano: è nella parrocchia Santa Maria Nascente, inizialmente con incarichi pastorali e di assistenza religiosa presso la casa di cura San Carlo e Bernardelli, quindi, dal 2008, risiedeva alla casa di riposo Uboldi, dove era stato nominato cappellano e dove è deceduto pochi giorni fa.