L'addio a Giampiero Galeazzi, voce e volto dello sport italiano in tv. Un simbolo e un punto di riferimento per generazioni e generazioni.
La voce che ha raccontato lo sport nelle sue diverse particolarità e sfaccettature; il volto di tanti collegamenti e trasmissioni televisive, capace di conquistare generazioni e generazioni; e quel soprannome 'bisteccone' che ha fatto e rimarrà nella storia. Un vero e proprio 'maestro' di giornalismo sportivo, un esempio e un punto di riferimento e, in fondo, diversamente non potrebbe essere, perché Giampiero Galeazzi giornalista lo è stato in tutto e per tutto. E' stato, già, ma purtroppo non c'è più, volato via per sempre, nelle scorse ore. Classe 1946, Galeazzi ha passato la gioventù tra studio e sport. Si laurea in Economia e lavora per qualche mese nell'ufficio marketing e pubblicità della Fiat a Torino; la sua strada però era un'altra, così ecco che intraprende la carriera da professionista nel canottaggio, arrivando a vincere il campionato italiano del singolo nel 1967, per poi entrare in Rai in qualità di giornalista sportivo: prima alla radio e, quindi in tv, prima alla Domenica Sportiva e poi a Mercoledì Sport. Tra le sue firme più celebri figurano sicuramente la telecronaca della mitica medaglia d'oro dei fratelli Abbagnale a Seul nel 1988 e quella del duo Rossi-Bonomi Sydney 2000. Giampiero Galeazzi si distingue anche per i suoi servizi "d'assalto": restano leggendari i suoi blitz da cronista negli spogliatoi prima e dopo le gare della Nazionale e le corse in campo durante le feste scudetto che hanno segnato un'epoca come quelle del Napoli di Maradona (1987) o del Verona (1985). Dal 1992 al 1999 ha condotto 90esimo Minuto e ha partecipato alla conduzione del festival di Sanremo del 1996, accanto a Pippo Baudo. Nel 2010 e nel 2012, infine, ha partecipato a Notti Mondiali e Notti Europee.