Anche se le imperanti logiche consumistiche hanno cercato di concetrare l’attenzione della gente sulla necessità di fare regali, il senso più profondo delle festività natalizie si racchiude dentro il mistero di una nascita di duemila anni or sono. Una natività divenuta motivo di fede per milioni di persone e ‘anno zero’ per la scansione temporale del mondo. Il fascino di quella notte a Betlemme torna a risplendere, come tradizione, nelle nostre case e nei luoghi di incontro che viviamo, spesso con piccoli e sentiti presepi realizzati secondo i significati e i valori di ognuno di noi. Se è davvero innegabile la parte merceologico del fare regali, diviene però anche evidente come, chi nel privato di una piccola preghiera chi con la partecipazione alla tradizionale Messa di mezzanotte, il senso più profondo dello spirito natalizio continui ad aleggiare. Questo difficile periodo di crisi sta realmente logorando tante grandi e piccole situazioni famigliari, portandoci tutti verso un più triste individualismo. La gioia e l’Amore trasmesso duemila anni or sono e che nei prossimi giorni ancora tornerà a rinnovarsi tra noi, potrebbe essere un primo significativo passo per ritornare a fare ed operare secondo valori più alti. Il presepe, in fondo, è la nostra riproduzione di un mondo d’amore senza tempo, tocca a noi provare a ricostruirlo anche nella vita di tutti i giorni.