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Sapori

Il caveau dei formaggi a rischio

Il grande caveau dei formaggi italiani a rischio scomparsa sarà aperto per la prima volta alle 9.30 di sabato 6 novembre alla cerimonia inaugurale della Fiera agricola e Zootecnica di Montichiari.

Il grande caveau dei formaggi italiani a rischio scomparsa sarà aperto per la prima volta alle 9.30 di sabato 6 novembre alla cerimonia inaugurale della Fiera agricola e Zootecnica di Montichiari, in via Brescia 129 a Montichiari, la più importante manifestazione italiana a livello internazionale dedicata all’allevamento, con oltre 47mila metri quadri con i migliori esemplari delle più diverse razze ancora presenti in Italia dai quali si ottiene il latte che garantisce la produzione dei più famosi formaggi nazionali. Dalla tuma dell’Oregge piemontese al Puzzone di Moena trentino, dal Caciocavallo della Murgia in Puglia alla Caciotta amiatina della Toscana, dal Formaggio al Prosecco Doc veneto al Pecorino di Picinisco del Lazio, dalla Rosa Camuna lombarda alla Vastedda del Belice fino al Caizolu sardo, sono solo alcuni esempi delle specialità provenienti da tutte le regioni ed esposte nello spazio della Coldiretti. Per l’occasione darà diffusa l’analisi della Coldiretti 'I pericoli in arrivo sul tagliere degli italiani'. Il grande caveau dei formaggi italiani a rischio scomparsa sarà aperto per la prima volta alle ore 9,30 di domani sabato 6 novembre per la cerimonia inaugurale della Fiera agricola e Zootecnica di Montichiari, in via Brescia 129 a Montichiari, la più importante manifestazione italiana a livello internazionale dedicata all’allevamento, con oltre 47mila metri quadri con i migliori esemplari delle più diverse razze ancora presenti in Italia dai quali si ottiene il latte che garantisce la produzione dei più famosi formaggi nazionali. Dalla tuma dell’Oregge piemontese al Puzzone di Moena trentino, dal Caciocavallo della Murgia in Puglia alla Caciotta amiatina della Toscana, dal Formaggio al Prosecco Doc veneto al Pecorino di Picinisco del Lazio, dalla Rosa Camuna lombarda alla Vastedda del Belice fino al Caizolu sardo, sono solo alcuni esempi delle specialità provenienti da tutte le regioni ed esposte nello spazio della Coldiretti.

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