Regione Lombardia ha approvato un progetto di legge su Agricoltura urbana, periurbana e metropolitana. Il progetto ha precise finalità.
Regione Lombardia ha approvato un progetto di legge su Agricoltura urbana, periurbana e metropolitana. Il progetto ha precise finalità: contribuire al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, di rigenerazione urbana, di risparmio energetico, resilienza ai cambiamenti climatici e incremento del tasso di approvvigionamento degli alimenti a 'chilometro zero'; sostenere le produzioni agricole ottenute con tecniche di coltivazione convenzionali o innovative e in particolare con l’agricoltura verticale, gli orti urbani attrezzati, pubblici o asserviti, le coperture verdi degli edifici e la realizzazione di infrastrutture verdi multifunzionali negli insediamenti urbani, dell’area metropolitana e periurbani; riconoscere il ruolo economico, sociale, ambientale e culturale delle aree agricole periurbane e dell’agricoltura che vi si esercita. Questi alcuni degli interventi che modificheranno le abitudini alimentari e di approvvigionamento, grazie alle nuove norme in materia di agricoltura urbana, periurbana e metropolitana, contenute nel provvedimento. Il documento, che si ispira agli obiettivi per la lotta al cambiamento climatico e alle misure per la ripresa post Covid, affronta i temi della sostenibilità ambientale, della rigenerazione urbana, del risparmio energetico, riconoscendo il ruolo economico, sociale, ambientale e culturale delle aree agricole periurbane e dell’agricoltura che vi si esercita. Il progetto di legge vuole rappresentare il contributo di Regione Lombardia al raggiungimento di questi obiettivi globali, promuovendo, accanto a forme convenzionali e tradizionali di agricoltura, anche coltivazioni innovative (acquaponica, idroponica e aeroponica) e testimonia la volontà di sostenere le nuove forme di agricoltura, le nuove forme di produzione di cibo ponendosi ancora una volta in posizioni di avanguardia ed innovazione. Un'iniziativa che sostiene e incentiva le attività agricole tradizionali rimaste, stimola la realizzazione di boschi urbani per città più verdi e allo stesso tempo innova fortemente il quadro normativo riconoscendo i tetti verdi nella pianificazione urbanistica e consentendo l'insediamento in tutte le aree urbane delle Vertical farm, ossia delle fattorie innovative verticali dove si produce verdura in ambiente protetto a ciclo continuo. Queste attività pur insediate in ambito urbano, per esempio aree industriali da rigenerare, saranno comunque riconosciute come agricole. Nel testo della legge viene definito Vertical farming il sistema di coltivazione agricola in camere di crescita chiuse a controllo ambientale totale, sviluppate su moduli verticali sovrapposti, sfruttando la combinazione di tecniche quali l'acquaponica, l'idroponica o l'aeroponica. La legge riconosce anche i tetti verdi ossia coperture vegetali realizzate sui tetti o sulle pareti degli edifici costituite da specie erbacee, arboree o arbustive e destinate a scopi alimentari o anche ornamentali, nonché finalizzate al miglioramento dell'isolamento termico, al risparmio energetico e al potenziamento della sostenibilità ambientale, così come le infrastrutture verdi multifunzionali ossia gli interventi di forestazione urbana finalizzati all'implementazione di un ecosistema sostenibile mediante l'interconnessione tra verde e costruito e il potenziamento delle connessioni ecologiche locali. Il Vertical farming oggi nel mondo vale oltre 2 miliardi di euro, ma le previsioni parlano di 5,8 miliardi nel 2022. Una opportunità anche economica per la Lombardia, con una attività che consente risparmio di suolo, acqua ed energia abbattendo l'utilizzo di sostanze chimiche ed attirando all'agricoltura nuove competenze professionali in grado di favorire anche il ricambio generazionale. All’imprenditore che esercita le attività di Vertical farming si applica la disciplina ex art.2135 del Codice Civile (imprenditore agricolo) e dell’Imprenditore Agricolo Professionale (IAP). Le attività di Vertical farming sono compatibili con tutte le destinazioni d'uso urbanistiche previste dalla normativa vigente e possono essere ubicate esclusivamente presso edifici esistenti, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia. La norma, orientata nell’ottica di prevenire il consumo di suolo, si propone di favorire l’insediamento soprattutto nei centri urbani. L’obiettivo è di potenziare le capacità di autoapprovvigionamento di alimenti sani a Km zero, favorendo, altresì, nuovi sbocchi lavorativi. Gli interventi di recupero degli edifici esistenti per l’insediamento delle fattorie verticali possono usufruire delle agevolazioni in materia di rigenerazione urbana previste dalla LR 12/05 per gli interventi di recupero degli edifici esistenti. Resta possibile la nuova costruzione delle fattorie verticali nelle aree destinate all’agricoltura. Regione Lombardia può prevedere specifiche agevolazioni e misure di sostegno finanziario, nonché priorità di finanziamento all’interno dei bandi regionali.