Come lui, molti altri. La voce che si mischia con le tante domande, i dubbi e il disappunto: 'green pass', inevitabilmente, al centro delle attenzioni.
Come lui, molti altri. La voce che si mischia con le tante domande, i dubbi e il disappunto, perché la decisione di introdurre il 'green pass' se già prima, inevitabilmente, aveva acceso la discussione, ancor di più lo sta facendo ora, dopo l'obbligatorietà sui posti di lavoro. "Una misura illogica e che nulla ha a che vedere con l'aspetto sanitario - commenta Rubes Giarola - Ci dicono, infatti, che bisogna avere la certificazione verde, però questo non significa che non possiamo contrarre il virus o contagiare altre persone. Allora capite che le perplessità sono tante di fronte ad una simile misura". Senza dimenticare, poi (altro punto sul quale vuole porre l'attenzione), la limitazione alla libertà e ad alcuni diritti fondamentali. "Nell'articolo 1 della nostra Costituzione c'è scritto come l'Italia sia una Repubblica democratica fondata sul lavoro - continua - Ecco, oggi tutto ciò sta venendo, purtroppo, sempre meno. Certo, lavorare è possibile lo stesso facendo i tamponi che ti permettono di avere il 'green pass' temporaneo, ma ogni volta sono continui costi con i quali confrontarsi. Praticamente non c'è l'obbligo vaccinale, però è come se in maniera indiretta ci fosse. Sia chiaro, io non sono un 'no vax', ritengo solamente che la decisione presa a riguardo, appunto, della certificazione verde sia sbagliata su più fronti. Mascherine, gel e distanziamento, misure e indicazioni che ho sempre seguito e sto andando avanti a seguire: queste possono avere un senso, non la certificazione. Qui l'aspetto sanitario non c'entra, ormai è evidente, bensì è una scelta politica. Ricordandoci, inoltre, come il pass all'italiana porta a discriminare una parte dei cittadini, alimentando quelle tensioni sociali che le frange estreme di destra e sinistra sfruttano per innescare tensioni durante le manifestazioni pacifiche dei no green pass, dando modo al governo di giustificare poi il non ascoltare le loro giuste ragioni e perplessità".