Un Sindaco da record

Il Cavalier Mario Romorini, alla guida di Nosate per trent'anni

La Nosate che conosciamo oggi porta sicuramente una firma indelebile: quella del Cavalier Mario Romorini, sindaco del paese dal 1964 al 1995; sicuramente uno dei governi più continuativi della zona e uno dei più incisivi per la piccola cittadina. Tanti i riconoscimenti che questa figura ha ricevuto nel corso degli anni: nel 1969, il Presidente Giuseppe Saragat lo nomina Cavaliere della Repubblica per le attività svolte nel campo dell’agricoltura, anche come segretario della Coltivatori Diretti della sezione di Nosate; nel 1997, in occasione della ‘Giornata della Riconoscenza’ organizzata a Palazzo Isimbardi dall’Amministrazione Provinciale di Milano, a Romorini viene riconosciuto l’impegno trentennale alla guida del suo paese; l’ultimo quest’anno, ovvero la medaglia al valore commemorativa in quanto ex reduce giunto alla veneranda età di 91 anni. Le opere realizzate dai governi di questo straordinario personaggio sono tantissime: nel 1965 fa asfaltare Piazza Borromeo e realizza la rete viaria primaria; nel 1967 porta a termine la metanizzazione del paese; nel 1980 si costruisce il nuovo edificio comunale dotato di ufficio postale, dispensario farmaceutico e ambulatorio medico; nel 1981 stila il primo piano regolatore generale del paese; nel 1991 viene completata la rete idrica e nel 1993 quella fognaria, solo per citarne alcuni. Le frasi di questo ormai mitico Sindaco sono entrate nella storia, come la dichiarazione rilasciata al ‘Corriere della Sera’ nel 1976, ancora estremamente attuale: “Siamo in pochi e solitamente i paesi piccoli vengono dimenticati da tutti. Chiediamo di vivere. Ben vengano le leggi. Ma che siano leggi che ci consentano di sopravvivere e non ci tolgano la speranza di credere in quei valori per cui tanto abbiamo lottato”. Sarebbe bello sapere cosa pensa lui, il Cavalier Romorini, oggi di questioni quali i metodi della nuova politica, il problema della Terza Pista di Malpensa, il Pgt, la crisi del trasporto pubblico. Ma lui, oggi, preferisce essere solo Mario e vivere tranquillo coi suoi ricordi di quello che è stato: una figura imprescindibile per Nosate, che inaugurò una stagione politica nuova per la cittadina e che rimarrà per sempre negli annali della storia del piccolo Comune sulla riva sinistra del Ticino.