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Inveruno

Tra i migliori sommelier d'Europa

Matteo Ghiringhelli, di Furato, terzo all'appuntamento di Strasburgo

Dall’Italia all’Europa. E tutto nell’arco di pochi mesi. A tutto poteva pensare quando ha iniziato, non forse, però, di ritrovarsi sul podio tra i migliori sommelier a livello europeo. Invece, oggi, quel sogno è diventato realtà. Eh si, perché Matteo Ghiringhelli, figlio di Giulio e Lella del noto ristorante “Il Piatto d’oro” di Furato, frazione di Inveruno, l’altro giorno si è classificato al terzo posto nel concorso “Meilleur Sommelier d’Europe 2010 ASI” di Strasburgo. Un traguardo, certamente, prestigioso e che assume ancor più rilevanza se si tiene conto, da un lato, della difficoltà dell’evento (diverse le prove con le quali si è dovuto confrontare durante la “tre giorni”), dall’altro, dell’età del nostro Matteo che, a soli 24 anni, è riuscito, quindi, a sbaragliare la concorrenza di partecipanti con più anni di esperienza sulle loro spalle e provenienti da ben 35 differenti nazioni. Ma quello in terra francese è solamente uno dei prestigiosi traguardi raggiunti dal giovane furatese. Solo pochi mesi fa (e precisamente nel mese di maggio di quest’anno), infatti, il 24enne, a Casteggio, nel Pavese, era stato proclamato “Miglior Sommelier d’Italia ASPI 2010”, riconoscimento che gli ha, pertanto, permesso di rappresentare il nostro Paese proprio a Strasburgo. Ovviamente grande la soddisfazione tra i suoi familiari e tra gli amici e tutte le persone che lo conoscono, così come immensa la gioia nel piccolo paesino del Castanese. “La sua è una passione che ha sempre avuto – dice papà Giulio – Fin da quando era bambino. Oltre alla scuola, ha, infatti, partecipato a corsi per diventare, appunto, sommelier, per poi trasferirsi, alcuni anni fa, in Francia, dove oggi vive e lavora come chef – sommelier presso il prestigioso ristorante “Il Vino” di Parigi, del grande Enrico Bernardo (miglior sommelier del mondo nel 2004). Prima era stato impiegato al “Four Season George V”, sempre nella capitale francese”. Un terzo posto, l’ultimo, che è, quindi, figlio di un impegno costante e di una passione unica e dell’avere sempre speso il suo tempo nella continua ricerca a migliorarsi, in ogni istante della sua professione. Emozione e anche commozione, trapelano dalle parole di papà Giulio: “Non so che dire – continua – Sono contento ed orgoglioso. E per noi una soddisfazione difficile da descrivere”.

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