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Cuggiono

Acquisita definitivamente la sede

‘Le Radici e le Ali’, l’Ecoistituto ora ha acquisito definitivamente la sua sede. Vinta l’asta che poteva mettere a rischio la proprietà della chiesetta di S. Maria in Braida.

Una casa per la storia, le associazioni, la cultura. Il mese di settembre ha regalato una grande soddisfazione all’Ecoistituto della Valle del Ticino di Cuggiono, con l’aggiudicarsi all’asta la proprietà definitiva della sede ‘Le Radici e le Ali’. Sorta in un’area cuggionese dove a fine Settecento c’erano primi prati fuori dal paese (questo significa in Braida, che porta il nome ‘Santa Maria in Braida’), la chiesetta aveva rischiato di essere abbattuta anni fa, per lasciare il posto a un condominio. Una mobilitazione degli abitanti del paese la salvò e l’impegno dell’Ecoistituto della Valle del Ticino con il sostegno e le donazioni di molti cittadini permisero nel 2007 di renderla agibile e funzionale. La tanto attesa inaugurazione avvenne domenica 15 luglio 2007, nel giorno della ‘Festa del Carmine’, la patronale del paese, quando il piccolo oratorio romanico riaprì con il nuovo nome di ‘Le Radici e le Ali’. Un luogo per eventi culturali, ma anche la sede del Centro di Studi sull’Emigrazione, che fa ricerca e divulgazione sulla storia degli emigranti che dalla zona si diressero soprattutto verso gli Usa (sterratori, costruttori di ferrovie e molto altri). Sul fianco in mattoni della chiesa oggi spicca un murale che evoca quella grande trasformazione e quei viaggi epici, drammatici, pieni di speranza. “Il legame con i nostri migranti, soprattutto di Herrim negli Stati Uniti è sempre molto forte - ci spiega Oreste Magni - sia per i primi interventi che ora per la gara d’asta, un aiuto è arrivato proprio oltre oceano. La nostra soddisfazione è che ogni qual volta qualche parente dei nostri emigranti (e solo da Cuggiono emigrarono oltre 5000 persone, ndr) torna nei nostri paesi, viene da noi a documentarsi e trovare collegamenti e contatti”. E veniamo al presente: l’Ecoistituto gestiva l’ex chiesa con un accordo trentennale con la cooperativa edilizia proprietaria. Proprio la cooperativa però è stata messa in liquidazione, mettendo a rischio l’accordo. Da qui la ricerca di fondi e il partecipare all’asta per acquisire definitivamente l’immobile e poter tornare, anche dopo questa pandemia, a programmare con più tranquillità il futuro e le prossime iniziative.

ORESTE MAGNI E LA CHIESETTA DI SANTA MARIA IN BRAIDA

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