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Cuggiono, Turbigo, Storie, Sociale

Milano-Sanremo di corsa per Niccolò

Massimiliano Pandini di corsa da Milano a Sanremo. Ha partecipato alla Ultramaratona per sostenere Niccolò, costretto da sempre a vivere su una sedia a rotelle.

Quella promessa fatta la prima volta che l'ha conosciuto: “Correrò per te; quando parteciperò ad una competizione è come se tu sarai lì al mio fianco e insieme arriveremo alla fine”. E, da allora, ecco che in ogni posto dove è stato, assieme a Massimiliano c'era, appunto, anche lui. Sì certo, purtroppo, solamente in maniera simbolica, perché Niccolò è costretto da sempre a vivere su una sedia a rotelle (non si muove, non è in grado di leggere, scrivere o parlare; era la notte tra il 5 e il 6 aprile del 2000 quando è venuto al mondo con molte difficoltà, cominciando fin da subito una dura lotta per sopravvivere ed affrontando un destino che sembrava essere segnato tra uno stato vegetativo ed una vita brevissima; ha avuto una paralisi cerebrale per anossia perinatale), ma ciò che conta più di qualsiasi cosa è riuscire così a stargli vicino e, allo stesso tempo, tenere fede alla parola data. Lo ha fatto, alla fine, già in molte altre occasioni ed è tornato a farlo anche nei giorni scorsi, in occasione della Ultramaratona Milano-Sanremo, ovviamente sempre con addosso la maglietta ‘Azione seiaprileduemila’ (l’associazione nata proprio per volontà della famiglia del giovane, partendo dalla sua data di nascita) e che, da anni ormai, è impegnata in prima linea con attività e momenti di sensibilizzazione, condivisione e coinvolgimento. "Un appuntamento davvero particolare e faticoso - racconta Massimiliano Pandini, di Castelletto di Cuggiono e titolare di un'erboristeria a Turbigo - Avevamo, infatti, a disposizione 48 ore di tempo per concludere i 285 chilometri del percorso". Partito, come detto, dal capoluogo lombardo, ha attraversato diverse zone e realtà tra Lombardia, Piemonte e, quindi, la Liguria, per arrivare appunto nella città del Festival. "Non nego che ci sono stati attimi di difficoltà - spiega - Sempre di corsa, cercando di distribuire al meglio le forze, al fine di evitare cedimenti lungo il tragitto. Alcuni tratti sono stati davvero intensi, altri ho dovuto, inevitabilmente, rallentare e così per entrambe le giornate di gara. Però, c'è l'abbiamo fatta, io e, soprattutto, Niccolò. Al traguardo lui era lì con me, è come se questa competizione l'abbiamo fatta assieme. Un'idea che è nata seguendo il filone delle precedenti manifestazioni alle quali ho preso parte e che, assieme alla famiglia, abbiamo voluto intitolare 'Ti porto al mare'. Una grandissima emozione, l'ennesimo momento per provare, nel mio piccolo, a fargli sentire tutta la vicinanza e il sostegno possibili. Niccolò è un ragazzo eccezionale che, nonostante la grave situazione con cui convive, ha una forza straordinaria. Le persone che lo conoscono bene, mi dicono grazie per ciò che faccio, in realtà sono io che devo ringraziarlo per le emozioni e gli insegnamenti che ci ha dato e continua a darci".

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