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"Ripartire dagli ultimi..."

'Ripartire dagli ultimi nello stile del Vangelo. Guardare la realtà con gli occhi dei poveri' è il titolo del convegno con il quale sabato 11 settembre l’organismo diocesano apre ufficialmente il nuovo anno pastorale.

Ancora nel mezzo della crisi determinata dalla pandemia, Caritas Ambrosiana rinnova il proprio impegno ribadendo la scelta di campo a favore dei poveri, nella convinzione che guardare il mondo dal punto di vista degli ultimi sia il solo modo per non escludere nessuno. 'Ripartire dagli ultimi nello stile del Vangelo. Guardare la realtà con gli occhi dei poveri' è il titolo del convegno con il quale sabato 11 settembre l’organismo diocesano apre ufficialmente il nuovo anno pastorale: l’appuntamento è alle 10 sul canale YouTube di Caritas Ambrosiana. Interverranno: l’Arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, Maria Amparo Alonso Escobar di Caritas Internationalis e Anna Lisa Mandorino, segretaria dell’associazione Cittadinanzattiva. Nella mattina ci sarà spazio anche per la meditazione sulle Scritture. Madre Cristiana Dobner, priora del Monastero delle Carmelitane Scalze di Concenedo, terrà una lectio sulle pagine del Vangelo di Giovanni ed in particolare sull’episodio della lavanda dei piedi che l’Arcivescovo Delpini invita a rileggere nel nuovo anno pastorale. Introdurranno e concluderanno i lavori, rispettivamente, il vicario episcopale, mons. Luca Bressan, e il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti. La riflessione al centro dell’incontro prende spunto dalle parole che papa Francesco e l’Arcivescovo Delpini hanno rivolto agli operatori e volontari nell’ambito delle celebrazioni per il 50esimo di fondazione di Caritas Italiana. Nell’udienza generale convocata per la ricorrenza, lo scorso 26 giugno, il Pontefice aveva invitato ad "Allargare i sentieri della carità» partendo non «dalla prospettiva dei vincenti", ma da quella "Dei più fragili e indifesi", suggerendo di lasciarsi ispirare dal Vangelo, "Per proclamare la dignità umana quando è calpestata, e far udire il grido soffocato dei poveri e dare voce a chi non ne ha". Un compito impegnativo, non privo di controindicazioni di fronte alle quali il Santo Padre aveva suggerito di non lasciarsi intimidire quando aveva esortato a praticare quella "Parresia della denuncia" che "Non è mai polemica contro qualcuno, ma profezia per tutti". La medesima sollecitazione era arrivata anche dal pastore della Chiesa ambrosiana. Il 2 luglio, in Duomo, celebrando la Messa con i vescovi lombardi, mons. Delpini aveva sollecitato gli esponenti delle Caritas delle diocesi lombarde a non sentirsi soltanto gli infermieri "Del pronto soccorso per le emergenze", o i custodi "Dell’ostello per coloro che nessuno vuole accogliere", bensì a ritenersi "Parte dell’impresa di aggiustare il mondo praticando l’amore".

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