Un’area archeologica viva, il sito di San Giovanni a Castelseprio apre il cantiere degli scavi ai visitatori per presentare le ultime scoperte.
Un’area archeologica viva e in costante evoluzione, il sito di San Giovanni a Castelseprio apre il cantiere degli scavi ai visitatori per presentare le ultime scoperte. Dopo tre settimane di indagine nella più importante chiesa del Castrum di Castelseprio - la Basilica di San Giovanni - il team di archeologia medievale dell’Università di Padova guidato da Alexandra Chavarria è pronto ad accogliere i visitatori per illustrare le prime indicazioni provenienti dallo scavo. «Stanno emergendo strutture mai documentate prima – anticipa Chavarria – così come resti dell’arredo decorativo e delle numerose tombe che erano state deposte all’interno della basilica».
Le viste guidate, curate da Archeologistics, realtà varesina impegnata nella valorizzazione del patrimonio culturale, sono in programma nelle giornate di mercoledì 8 settembre alle 11, venerdì 10 e sabato 11 settembre alle 15. Il percorso inizia a Castelseprio con la visita e l’inquadramento dell’area archeologica, segue l’incontro con il team di archeologi e la visita al Monastero di Torba, dove invece è in corso il restauro degli edifici trovati proprio dal team di Padova negli anni dal 2015 a oggi.
L’iniziativa di divulgazione e coinvolgimento del territorio vede impegnati Archeologistics e i quattro gruppi di ricerca di tre Università (Cattolica di Milano, Chieti, Padova) che, su concessione del Ministero della Cultura, da quest’anno operano sul sito. La visita a cantiere aperto è infatti un’importante possibilità offerta ai molti turisti, ai cittadini e alle scuole per entrare in contatto in modo diretto con il lavoro di ricerca e i risultati ottenuti su un’area di grande rilievo che da 10 anni è parte del patrimonio UNESCO all’interno del sito seriale “I longobardi in Italia. Luoghi del potere 568-774 dC”.
Castelseprio è infatti un importante castrum tardoantico e altomedievale, uno dei siti simbolo della ricerca medievistica italiana che ha ancora molti interrogativi cui rispondere, a partire da una migliore precisazione della cronologia. Lo scavo in corso interessa l’abside maggiore e tutta l’area presbiteriale della basilica di San Giovanni e vede impegnato il team di ricerca anche con l’obiettivo di applicare nuovi protocolli di studio innovativi allo scavo e analisi delle sepolture. Di questo ultimo aspetto si occuperà nello specifico Maurizio Marinato, che già negli anni precedenti ha affrontato lo studio dei materiali ossei provenienti dal san Giovanni, da S.Maria di Torba e S.Maria foris portas.
Le viste a cantiere aperto sono occasioni di conoscenza ma anche di incontro con i professionisti della ricerca, adatte agli adulti come ai bambini. Il costo è agevolato per i residenti di Castelseprio, Gornate Olona, e per i soci FAI.
Per prenotazioni: bit.ly/scaviCastelseprio.