Straordinario appuntamento, sabato scorso, all'Auditorium 'Paccagnini'
E’ stato uno spettacolo di quasi due ore, dedicato ad uno dei più grandi uomini della storia contemporanea. La vicenda umana e letteraria di Mario Rigoni Stern, raccontata e cantata dal maestro Bepi De Marzi assieme al gruppo vocale maschile ‘I Cantori di Calastoria’ (ex coro ‘InCanto del Ticino’ ndr) diretto dal maestro Luigi Zuccotti, ha stregato il pubblico presente all’Auditorium Paccagnini di Castano Primo, lo scorso sabato 23 ottobre. Una serata organizzata dalla locale sezione del Gruppo Alpini, nata per celebrare e rivivere l’intensa storia di un uomo che come tanti altri suoi coetanei ha dovuto affrontare il dramma della Seconda Guerra Mondiale fra le ‘penne nere’, il corpo d’élite dell’Esercito italiano. Mandato a combattere in Albania, in Grecia e in quella che fu la ‘disfatta russa’, Rigoni Stern ebbe modo di mettere in discussione la sua vita, di scoprirne l’essenzialità e comprendere le cose che contano davvero nella vita di un uomo. L’esperienza della precarietà della vita di un soldato, la morte per assideramento, l’umanità semplice dei suoi commilitoni erano i punti di partenza per le sue riflessioni sul dono della vita. Questo evento segnò drammaticamente la sua esistenza, tanto da spingerlo a scrivere l’opera più famosa che gli valse pure il Premio Strega, ‘Il Sergente nella neve’. Questo segnò l’inizio della sua ‘seconda vita’, quella di scrittore. Un percorso di parole e musica, magistralmente interpretate dal maestro De Marzi (grande amico di Stern) e dirette dal maestro Zuccotti, ha toccato le corde più profonde dell’animo ed era impossibile non commuoversi di fronte a tanta umanità e tragicità vissute da Stern e dagli Alpini nella Campagna di Russia. Ma la serata è stata, soprattutto, un’occasione per scandagliare il pensiero di Mario Rigoni, costituito da un profondo attaccamento alla natura e alla vita. Il bosco, ad esempio, è sempre stato fonte di ispirazione per lo scrittore e rappresentava per lui un habitat naturale, un luogo misterioso, una “cattedrale del Creato” come amava definirlo nella sua ultima opera, ‘Stagioni’ del 2006. L’amore per la natura, per la vita essenziale, per il prossimo e il rifiuto della guerra, della violenza e dei riconoscimenti istituzionali (gli venne proposta la carica di senatore a vita che prontamente rifiutò ndr) guidarono tutta la sua vita fino alla fine, avvenuta ad Asiago, la sua terra di sempre, durante il giugno 2008. La maestria e la passione di De Marzi per Rigoni Stern hanno condotto la serata al culmine con il canto corale, cui anche il pubblico è stato invitato, del celebre canto degli Alpini della Julia, ‘Sul ponte di Perati’, e de ‘Il Signore delle Cime’ il primo brano che ha fatto conoscere nel mondo la musicalità del grande maestro De Marzi. (Foto Guidolin)