"Non c'è due senza tre...". Dopo i successi con Austria e Spagna, l'Italia si gioca la finale ancora a Wembley. Chissà che quel modo dire non faccia centro anche stavolta.
Uno, due e... manca il tre. O, per usare quel vecchio modo di dire "Non c'è due senza tre". Ma, meglio, per ora, semplicemente pensarlo e nient'altro (dopotutto, un po' di scaramanzia ci vuole di fronte ad una finale). Eppure è dal rigore di Jorginho contro la Spagna, che ci ha portati all'ultimo atto di 'Euro 2020', che, sinceramente, continua a girarci in testa. Prima l'Austria, quindi, appunto le 'Furie Rosse' e, adesso, eccoci di nuovo lì, per giocarci proprio la finalissima. Sempre Londra e sempre Wembley, insomma, lo stesso stadio che ci ha visti vittoriosi già in due occasioni in questi Campionati Europei (ottavi e semifinale) e dove tra domenica prossima (11 luglio) torneremo, stavolta sì per provare ad alzare davvero la coppa. Due su due fino ad oggi e, subito, ecco che ci viene in mente il classico "Non c'è due senza tre...". In fondo, i detti ci azzeccano sempre o quasi, speriamo che sia così ancora.