All’anagrafe è Giovanni Bloisi, ma da tutti è conosciuto come il ‘ciclista della memoria’. E, in fondo, altro soprannome non poteva esserci, perché lui quei luoghi che hanno rappresentato, purtroppo, alcune tra le pagine più tristi della storia, li sta attraversando uno ad uno, appunto in un viaggio in bici per non dimenticare. Là, insomma, dove le stragi nazifasciste hanno lasciato sangue, morte e un grande, immenso dolore, eccolo arrivare e fermarsi, provando a mantenere viva la memoria e rendendo onore e omaggio a chi non c’è più. “L’idea è partita molto tempo fa - racconta - Avevo più o meno 15 anni e dentro di me mi chiedevo come mai fosse successo tutto questo. Così, ho cominciato ad informarmi e studiare, con l’intenzione di voler visitare i vari campi di concentramento. Però, causa lavoro non ci sono mai riuscito, fino a quando sono andato in pensione”. Da qui, dunque, le prime tappe, fino all’attuale percorso che l’ha portato, nei giorni scorsi, anche nel nostro territorio e, precisamente, al monumento ai martiri di Rho a Robecchetto, in località Padregnana. “Sono partito da piazzale Loreto a Milano - spiega - Successivamente mi sono spostato lungo il Naviglio, per raggiungere Somma Lombardo e trasferirmi alle lapidi dei partigiani in provincia di Varese, quindi nel Novarese, nel Biellese, in Valle d’Aosta (dove fu arrestato Primo Levi), in Valsavarenche, ad Ivrea e, per ultimo, al Colle del Lis. La speranza è che una simile esperienza possa riaccendere nelle giovani generazioni la memoria di ciò che è stato e di quanti, purtroppo, hanno perso la vita in quei luoghi e in quegli anni. Il viaggio, comunque, è solo la prima parta, in quanto il percorso avrebbe dovuto essere più lungo, ma causa pandemia, ho dovuto, inevitabilmente, rivederlo, pronto a completarlo il prossimo anno, arrivando fino alla Liguria e La Spezia”.
DALLA LOMBARDIA FINO IN PIEMONTE E IN VALLE D'AOSTA