Lega (Morena Ferrario, Daniele Rivolta e Silvia Colombo) e i consiglieri Roberto Colombo e Giovanni Griffanti lasciano l'aula consiliare e non partecipano all'ultima seduta. "Sindaco volontariamenti in silenzio su quanto accaduto al nostro gazebo con un gruppo di persone di diverse realtà islamiche - dicono i referenti del Carroccio castanese".
Fuori dal consiglio comunale. L'ultima seduta della massima assise cittadina sta per cominciare quando la Lega di Castano (con i suoi tre esponenti sui banchi dell'opposizione, Morena Ferrario, Daniele Rivolta e Silvia Colombo) e i consiglieri Roberto Colombo e Giovanni Griffanti annunciano che lasceranno la sala, non partecipando alle varie discussioni in programma. Perché? "Purtroppo, in questo periodo più che mai il sindaco Giuseppe Pignatiello ha dimostrato la sua inadeguatezza - hanno ribadito, appunto, i referenti del Carroccio castanese - Da primo cittadino social qual è, infatti, da oltre una settimana, ha deliberatamente ignorato che un gruppo di persone, nonché rappresentanti quanto lui di una parte della popolazione, siano stati accerchiati da altra gente al fine di zittirli ed impedire loro la pacifica e libera espressione delle proprie idee". Più nello specifico, l'episodio a cui fa riferimento la forza politica di minoranza, è il gazebo che la stessa ha organizzato in piazza Mazzini nei giorni scorsi e, quindi, proprio lì il 'faccia a faccia' con l'associazione Madni, quella Islamica Castanese e il movimento politico 'La Nuova Italia' sulla questione moschea. "I fatti dimostrano che quanto accaduto era pianificato e premeditato - continua la Lega - tant'è, appunto, che gli intervenuti arrivavano da diverse realtà islamiche e da vari Comuni del territorio. Ci rammarica, allora, vedere come i continui richiami del sindaco ai principi costituzionali siano da lui stesso volontariamente omessi in maniera strumentale, mentre in occasioni differenti vengano citati in ridicole pantomime. Noi consiglieri del 'Patto del Cambiamento' siamo da sempre sostenitori della liberà e della democrazia, quella vera, quindi non ci possiamo sentire rappresentati da un primo cittadino che, oltre a quanto già specificato, ha chiuso anche ogni forma di dialogo, sostenendo che chi non la pensa com lui è, citiamo testualmente, una persona che cerca con l'odio un avversario da accusare. Queste dichiarazioni e tutto il resto, perciò, non ci lasciano altra scelta se non quella di lasciare la seduta del consiglio comunale, ricordando a chi, oggi, siede sui banchi della maggioranza e sta amministrando la nostra città, che dovrebbe essere il riferimento di tutta la cittadinanza e non solo di coloro che hanno permesso di guidare Castano".